dal: 13-10-2016 al: 30-10-2016
Terminato
Via Alessandro Manzoni, 42, 20121 Milano
Tel: 02 763 6901
Orari:

Martedì – sabato: ore 20.45
Domenica: ore 15.30

Prezzi: 20 < 34 €

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SCHEDA SPETTACOLO: SARTO PER SIGNORA

Stagione 2016-2017
Di Georges Feydeau
Regia di Valerio Binasco
Cast Anita Bartolucci, Barbara Bedrina, Cristiano Dessì, Elisabetta Mandalari, Emilio Solfrizzi, Fabrizio Contri, Lisa Galantini, Simone Luglio e Viviana Altieri
Una produzione Roberto Toni per ErreTiTeatro30
Recensione di: Fabrizio Sebastian Caleffi Voto 4

FEYDEAU, CHARLOT, CHANEL

Feydeau Charlot Chanel Theatre Channel: questo potrebbe essere il brand e il logo di un ipotetico canale tv dedicato al teatro alla moda. FCCTC: F come Feydeau, l’autore boulevardier che funziona sempre secondo la vulgata teatrale (ma non è vero).
Quanti pessimi “Sarti” ho visto all’opera, depositari di false convenzioni e ricettacolo di false convinzioni! Ma Valerio Binasco, un regista che va giustamente per la maggiore, non è solo un regista: è uno stilista. Non solo ha un suo stile-griffe, ma fa stile: fa moda. Quindi taglia il suo adattamento di Sarto per Signora su misura addosso a Solfrizzi: C come Charlot. Non che il protagonista chaplineggi fuori tema: Emilio Solfrizzi ha nello sguardo e nelle espressioni sceniche quello special touch amarognolo, misterioso, doloroso che contraddistingue il blend dei grandi comici.
Con gli altri (bravi gli altri e non è una formula di comodo), lo stilista Binasco fa sfilare tra gli applausi la sua collezione autunno-inverno: C come Chanel, Tailleur pour Dames, borsa accessorio dettaglio che valorizzano ogni figura e, fuor di metafora, enfatizzano ogni abilità interpretativa. TC come Theatre Channel del teatro alla moda, ovvero come fare teatro d’intrattenimento di qualità tenendo presente la tv di qualità. Laddove questo Feydeau sta alla routine della prima serata come House of Card sta a Carlo Conti.
Binasco gioca la carta Feydeau – Solfrizzi facendo i conti con il grande pubblico, il pubblico grande, che frequenta il teatro come fringe benefit della pensione e il pubblico giovane che diventa grande gustando il teatro gourmandise. Questo significa teatro alla moda. Perché il teatro, stringi stringi, o è chic o è choc. Non esistono famiglie felici? Esistono solo coniugi buffi nel mondo del commediografo francese (il più francese dopo Molière…) che Cocteau ammirava come colto cultore dell’intreccio (soprattutto di corna) come vizio surreale ante litteram.