dal: 11-10-2018 al: 28-10-2018
Terminato
Via Alessandro Manzoni, 42, 20121 Milano
Tel: 02 763 6901
Orari:

Martedì – sabato: ore 20.45
Domenica: ore 15.30

Prezzi: 20 < 34 €

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SCHEDA SPETTACOLO: A testa in giù

Stagione 2018 -2019
Di Florian Zeller
Regia di Gioele Dix
Cast Bruno Armando, Emilio Solfrizzi, PAOLA MINACCIONI e Viviana Altieri
Una produzione Roberto Toni per ErreTiTeatro30
Recensione di: Albarosa Camaldo Voto 2

A testa in giù testo del francese Florian Zeller, in scena al Teatro Manzoni con Emilio Solfrizzi diretto da Gioele Dix. Cosa accade quando in una coppia consolidata irrompe, anche solo per una cena, un amico di vecchia data con la sua nuova e scintillante compagna da esibire?
Ogni personaggio recita esternando i suoi pensieri al pubblico, geniale trovata: come in una sorta di “a parte” si affastellano emozioni, dubbi, commenti, anche triviali, rivolti agli spettatori e non agli altri personaggi, questo fa si che il pubblico, all’inizio, entri faticosamente nel meccanismo per poter distinguere i pensieri dai dialoghi.
Daniel, colto editore, (Emilio Solfrizzi) e la moglie (Paola Minaccioni), dopo varie titubanze, invitano a cena Patrick (Bruno Armando) e la sua nuova fidanzata Emma (Viviana Altieri), rischiando di mettere in crisi anche il loro rapporto; il marito, infatti, è invidioso della bellissima nuova fidanzata dell’amico, mentre la moglie è arrabbiata con Patrick, essendo lei amica della ex moglie, ma si immedesima altresì nella situazione e nel timore di essere, un giorno, anche lei messa da parte per una donna più giovane.
Gli attori, di A testa in giù, per attribuire  mordente alla piéce, devono tenere un buon ritmo comico, che però vacilla, a causa anche della ripetitività di alcune scene tirate troppo per le lunghe. Emilio Solfrizzi, solitamente abile e versatile attore, qui si limita a riprodurre un suo personaggio televisivo consolidato, fatto di espressioni stereotipate che indicano perplessità e incertezza. La brillante Paola Minaccioni non appare in parte nel ruolo, pur comune, della donna che teme di essere surclassata da una giovane e spigliata ragazza, come la nuova fidanzata dell’amico, attribuendo al suo personaggio solo un tono lamentoso. Anche quando i quattro amici, solo per complimento, progettano di fare una vacanza insieme, l’intreccio dei pensieri, nella creazione di contro-scene ideate per ampliare il registro stilistico dei protagonisti, ha, invece, un effetto addirittura grottesco. Un’occasione sprecata quella di far conoscere in Italia un nuovo testo di Zeller, fatto di scenici innovativi costruiti intorno alla tecnica del doppio linguaggio.