Giuseppe Cederna tra autobiografia dei suoi esordi e parallelismi con la figura di Mozart, in Mozart. Ritratto di un genio ricostruisce la difficile vita di un artista che, in poco tempo, diviene una celebrità richiesta da tutti,  prima di iniziare il rapido declino.
Rifacendosi a fonti storiche, lettere, utilizzando anche le musiche eseguite dal vivo in scena e calandosi nei panni di Mozart, Cederna, in modo a volte eccessivamente autoreferenziale, mostra il bambino prodigio, l’artista di successo, il marito innamorato, l’uomo perseguitato dai debiti. Da solo in scena interloquisce con il pubblico e con gli altri personaggi creati con pochi elementi scenici, dando loro vita, come la  moglie che viene rappresenta da un cuscino. Altri elementi contribuisco a segnare l’evolversi del racconto: la carrozza con cui Mozart si sposta in tutta Europa diviene anche l’interno del suo appartamento, prima lussuoso, poi sempre più misero, ottenuto  togliendo un orpello alla volta, così da indicare il declino.
Dalla sua istrionica prova emergono così vizi e virtù del grande artista, anche se alcuni tratti vengono esagerati e di conseguenza banalizzati in stereotipi, così da apparire come un affresco di costume, come appare il volto dell’artista incorniciato da una luce, alla fine dello spettacolo, come in un ritrattino d’epoca.