dal: 12-11-2015 al: 29-11-2015
Terminato
Via Pier Lombardo, 14, 20135 Milano
Tel: 02 599951

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SCHEDA SPETTACOLO: Eternapoli

Stagione 2015-2016
Di Giuseppe Montesano e Enrico Ianniello dal romanzo "Di questa vita menzognera" di Giuseppe Montesano
Regia di Enrico Ianniello
Cast Enrico Ianniello
Una produzione Teatri Uniti di Napoli e Teatro Franco Parenti
Recensione di: Maddalena Giovannelli Voto 3

 

Una famiglia arricchita e senza scrupoli, in pieno stile Gomorra, domina indisturbata l’intera Napoli: sono i temibili Negromonte che, acquartierati in un ampio palazzo borbonico, meditano di vendere per lucro la città e trasformarla in un parco tematico. La vicenda – un paradosso tristemente credibile – è raccontata in un romanzo di Giuseppe Montesano, Di questa vita menzognera, edito da Feltrinelli e vincitore del premio Viareggio.

A trasformare l’opera in una drammaturgia teatrale, con il titolo di Eternapoli, è stato Enrico Ianniello, attore eccellente (lo ricorderà bene chi ha visto Jucatùre, fortunato adattamento partenopeo da un testo di Pau Mirò) e da poco anche romanziere (è uscito di recente il suo La vita prodigiosa di Isidoro Sifflotin). Polimorfico e padrone della scena, Ianniello riesce a trasformarsi rapidamente nei moltissimi personaggi della storia e a cambiare di continuo ritmo e registro: dai monologhi filosofici del dandy Cardano, che un po’ ricorda il Gambardella di Servillo, alle irresistibili mogli napoletane che preparano indefesse “o’ zabaglione”, fino alle dolorose riflessioni dell’unico Negromonte pentito.

Non mancano all’appello sanguinanti e grotteschi pranzi festivi, che strizzano l’occhio a Eduardo, tra capitoni mal conservati e capretti mandati giù insieme alle brutte notizie. Al netto dell’indubbio talento dell’interprete, la trama intricata rischia alla lunga di affaticare lo spettatore: non di rado ci si trova a domandarsi quale moglie di quale fratello stia prendendo la parola, o chi sia il morto che viene annunciato. E, in fin dei conti, vale la pena di farsi carico di una così ingombrante struttura narrativa? È davvero tutta necessaria, tenuto conto anche della fortuna di storie e tematiche analoghe in film e fiction? Una partitura drammaturgica più leggera avrebbe permesso senz’altro al bravo Ianniello di arrivare più lontano, di prendersi l’agio e il tempo per divertirsi ed emozionare.