dal: 09-05-2017 al: 01-06-2017
Terminato
Via Pier Lombardo, 14, 20135 Milano
Tel: 02 599951

Calcola percorso

SCHEDA SPETTACOLO: BUON ANNO, RAGAZZI

Stagione 2016-2017
Di Francesco Brandi
Regia di Raphael Tobia Vogel
Cast Camilla Semino Favro, Daniela Piperno, Francesco Brandi, Miro Landoni e Sebastiano Bottari
Una produzione Teatro Franco Parenti
Recensione di: Albarosa Camaldo Voto 0

Buon anno, ragazzi, un testo originale unisce le vite di cinque personaggi, già legate tra loro in passato, ma che scoprono nuove dinamiche a causa di una notte di convivenza coatta che consente loro di rivelare segreti tenuti nascosti da tempo ed esprimere rancori e illusioni. Autore e regista infondono infatti il loro estro giovanile nel raccontare la storia di Giacomo, un insegnante di filosofia e scrittore per passione (Francesco Brandi) che cresce da solo la figlia avuta dalla ex compagna Silvia (Camilla Semino Favro, Premio Hystrio 2009) che tenta la carriera di attrice dopo averli abbandonati. Per la notte di Capodanno, che coincide anche con il compleanno della bambina, irrompono nella casa anche i genitori di Giacomo in crisi matrimoniale – lui giudice in pensione e lei moglie perfetta che scoperto il tradimento del marito diviene cinica – (Miro Landoni, Daniela Piperno) e l’amico di infanzia (Sebastiano Bottari), orfano e molto legato a tutti loro. Ma il vero colpo di scena è l’arrivo di Silvia inseguita dalla polizia per una rapina e che, per sfuggire, prende tutti in ostaggio. Chiusi tra la casa e il balcone per farsi vedere dalla polizia ogni personaggio, tra luci, suoni, rumori, stralci di telegiornali, sirene spiegate, in contrasto con una scenografia ovattata della casa che è costituita da un grande tappeto bianco, maniacalmente pulito da Giacomo, i personaggi trovano le giuste modalità per rivelarsi gli uni agli altri e comunicare in un modo che fino a quel momento era sembrato impossibile senza la presenza di una situazione di emergenza: ognuno appare diverso da come sembrava fino a poco prima così da spiazzare lo spettatore. La regia si insinua tra le frasi dei personaggi così si ride, ci si commuove ma anche si riflette su come sia difficile oggi costruire una relazione sincera, in cui ognuno si possa mostrare per quello che è realmente anzichè tacere e nascondersi dietro a stereotipi.