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SCHEDA SPETTACOLO: LOCANDIERA B&B
Sala Grande, sala piena al Salone Pier Lombardo teatro Franco Parenti per la Locandiera B&B toscana (come da originale goldoniano): ottimo sold oùt.
Ecco Mira, che sta per Mirandolina, in azione: Madame Laura Morante la grande parisienne prende di mira le battùte e le affetta tritùrandole à la jùlienne. Mentre da brava padrona di casa prepara lo stùfato per ospiti ambigùi e paganti.
Confesso che nel complesso mi sono ùn po’ stùfato. La Locandiera ringiovanita da Edoardo Erba, intendiamoci, fùnziona. Pare Scerbanenco e questo è un complimento. Nel senso che gocce di giallo nella verve della pièce forse più amata del Goldoni non gùastano, non stonano, danno un certo tono gustoso da ribollita dal Pinchiorri secondo Pinketts. È la regìa, piuttosto, così discreta che non si vede e non si sente (Ando’ ha fatto ben di più e di meglio) a condizionare la partita scenica domenicale verso lo zero a zero. A differenza di qùella in corso al Meazza, dove la Beneamata (da me e da Edoardo) torna alla vittoria col Bologna. Anche da cio’ ben disposti, non stiamo dùnqùe a tignare. Del resto questo è un onesto spettacolo bed and breakfast, mica un hotel de charme con lo charme della lagunare Locanda Cipriani.
Della signora Morante s’è detto. Boùlevardier ruspantizzata, più borghesia lungarnarnarola che snob anglo-becera, non strappa applausi a scena aperta, ma tiene a centrocampo. Bene gli altri. Bel lavoro di gambe delle ragazze, degno della prestazione di Karamoh a San Siro. Consensi per tùtti e questo è tutto.