Salvo diversa indicazione, gli orari degli spettacoli al Piccolo sono: martedì, giovedì e sabato, 19.30; mercoledì e venerdì 20.30; domenica 16.
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SCHEDA SPETTACOLO: SANGHENAPULE
Difficile immaginare due personalità più distanti di Roberto Saviano e Mimmo Borrelli: la limpida prosa giornalistica del primo ha poco a che spartire con la viscerale poesia teatrale del secondo. Ma con Sanghenapule i due autori napoletani – a partire da un’intesa innanzitutto umana e dall’amore condiviso per la loro città natale – hanno scelto di percorrere una via ardua, mettendo in gioco se stessi e i propri codici comunicativi.
La risultante dei due vettori è una forma ibrida, instabile e magmatica, e proprio per questo interessante. Saviano intreccia la Storia di Napoli alla vulgata sul metamorfico e amatissimo San Gennaro, emblema dell’anima partenopea, mentre Borrelli sembra incarnare i fantasmi scaturiti dal racconto di Saviano e diviene officiante di un coinvolgente rito esoterico. Entrambi, grazie a Sanghenapule, sono costretti a spingersi oltre ciò che hanno già sperimentato con successo: Saviano si immerge per la prima volta in atmosfere e ritmi autenticamente teatrali, allontanandosi dai lidi sicuri del monologo televisivo; Borrelli, dalla sua, delega completamente il ruolo di mediazione con il pubblico al compagno, e indaga in modo ancor più estremo la relazione tra un corpo scenico sovra-umano e una parola terrigna e materica.
In tempi in cui il sistema teatrale sembra creare (e rilanciare) solo prodotti rassicuranti e facilmente catalogabili, le voci fuori dal coro sono merce preziosa: e questa produzione del Piccolo Teatro, all’insegna delle commistioni, è da accogliere come un buon segnale.
Insieme ai linguaggi, anche i pubblici si mescolano: e i molti spettatori accorsi al nome dell’autore di Gomorra escono commentando il meraviglioso cantico finale dedicato da Borrelli a Napule. Un’occasione, per il grande pubblico, di scoprire quali meravigliose sorprese può riservare la drammaturgia contemporanea italiana.