dal: 06-04-2016 al: 10-04-2016
Terminato
Via Pastrengo, 16, 20159 Milano
Tel: 02 688 0038
Orari:

da martedì a sabato ore 21.00
domenica ore 16.30

Prezzi: 10 < 20 €

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SCHEDA SPETTACOLO: OMBRETTA CALCO

Stagione 2015-2016
Di Sergio Pierattini
Regia di Peppino Mazzotta
Cast Milvia Marigliano
Una produzione Officine Vonnegut e Rossosimona
Recensione di: Mario Bianchi Voto 0

In scena, seduta, c’è una donna non più giovane ma neanche sfiorita dagli anni. È seduta su una panchina a mezz’aria, vicino a lei, un alberello. Le note di regia ci dicono che è una giornata torrida di luglio e che la panchina è a pochi passi dal portone di casa sua. Ombretta Calco si chiama, la donna, ma per noi che la vediamo è fuori dal tempo e dallo spazio. Interloquisce con personaggi immaginari, Ombretta, ma forse non così tanto. Sono infatti le persone che l’hanno accompagnata nella vita o che, più semplicemente, hanno attraversato la sua esistenza.

Così, attraverso quei dialoghi che si intervallano a ricordi, a impressioni provate e frettolosamente dimenticate, a confessioni mai osate prima, noi possiamo riscontrare i contorni di una vita normalissima, ma, come tutte le vite vissute intensamente, piena di momenti importanti, in cui tutti possiamo in qualche modo riconoscerci. Dalla memoria riemergono le presenze di uomini spesso insignificanti e meschini e di donne forti e di carattere. Ecco il fratello Mauro, i due mariti, i nipoti, il padre e soprattutto la madre, trovata da altri, non da lei, un giorno sulle scale, travolta da un ictus, ma forse scopriremo poi che quella donna non era esattamente la madre. E così Ombretta, nel fluire delle parole, ci racconta la sua vita, prendendo sempre più coscienza delle scelte che ha compiuto, la maggior parte azzeccate e che le faranno apparire il futuro che, forse, ha davanti, ancora apprezzabile e da consumare con gioia.

Milvia Marigliano, diretta da Peppino Mazzotta, conduce da par suo, per mano, lo spettatore e il personaggio, creato da Sergio Pierattini (La Maria Zanella, 2005; Il Ritorno, 2008; Il drago di carta, 2014) riconsegnando attraverso una recitazione cangiante tutte le più intime sfumature di un’esistenza qualunque che il teatro sa rendere unica e irripetibile.