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SCHEDA SPETTACOLO: MALEDETTO NEI SECOLI DEI SECOLI L’AMORE
Chi può decidere della vita e delle morte di una persona cara? Il difficile e attuale tema, trattato anche a teatro in Maldetto nei secoli l’amore, traendo spunto dall’omonimo racconto di Carlo D’Amicis. L’argomento viene così portato in scena, con sensibilità e delicatezza, ma anche con rabbia, da Valentina Sperlì che interpreta una chiromante e sensitiva di un programma televisivo locale, Lady Mora che deve decidere se staccare la spina che tiene in vita un cugino, un professore, entrato in coma, innamorato invano di lei quando erano ragazzini in Puglia; mentre lei si è sempre dimostrata schiva e in fuga da qualunque implicazione sentimentale. Le problematiche trattate vengono espresse in una scenografia spoglia, asettica, solo attraverso i toccanti soliloqui della protagonista che, con un soprabito che non si toglie, come a dimostrare appunto la sua precarietà nella situazione, si trova a fare i conti con i legami di sangue, ma anche con i legami d’amore. Deve infatti capire se l’amore consista proprio nel lasciare andare suo cugino come espresso nel testamento dell’uomo che ha lasciato a lei l’incombenza di decidere cosa avrebbe dovuto fare di lui in un caso simile. Ogni gesto e ogni espressione dell’attrice diventa così segno dello stato d’animo che prova nel momento o di un ricordo che evoca dalla memoria per illustrare momenti passati insieme, quasi a mostrare, nonostante la lontananza, che le vite dei due personaggi si fondono. Mentre lei parla con lui di nodi del passato rimasti irrisolti, per un amore non consumato ma per cui entrambi hanno sofferto, e che li condanna a soffrire anche ora che Lady Mora scopre nuovi inaspettati sentimenti.