Martedì – sabato: ore 20.45
Domenica: ore 15.30
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SCHEDA SPETTACOLO: L’ANATRA ALL’ARANCIA
In un testo dalla struttura narrativa ben congegnata in una vera e propria macchina della comicità, si assiste al tentativo di un marito fedifrago ed egocentrico, Gilberto (Luca Barbareschi) di riconquistare la moglie Lisa (Chiara Noschese) in procinto di andarsene con un nuovo amore, Volodia (Gerardo Maffei), un romantico russo, pieno di attenzioni per lei, praticamente l’opposto del marito. Gilberto invita a casa, per un fine settimana, la sua attraente segretaria, Chanel Pizziconi (Margherita Laterza), per escogitare un piano diabolico finalizzato, tra colpi di scena e sorprese, a riconquistare la moglie.
La commedia – che annovera precedenti interpreti illustri cimentarsi nei panni della coppia protagonista, come Alberto Lionello e Valeria Valeri o, al cinema, Ugo Tognazzi e Monica Vitti – viene ora diretta e interpretata da Luca Barbareschi e Chiara Noschese, un sodalizio collaudato da tempo. I due attori infatti mostrano in scena una profonda intesa, così da scambiarsi le battute con rapidità, mantenendo un ritmo comico serrato. Funzionale alla riuscita dello spettacolo è la scenografia astratta di Tommaso Ferraresi, spoglia con arredi essenziali e con tre porte e una grande finestra, funzionali a enfatizzare le entrate e uscite dei personaggi nei momenti salienti dell’azione. In proscenio troneggia attonita la sagoma di un’anatra rossa, l’anatra all’arancia – che dà il titolo alla pièce – e che il maggiordomo insegue, per cucinarla, dal principio dello spettacolo.
Barbareschi che, oltre alla regia, cura anche la traduzione aggiornata al nostro tempo, ha puntato sull’approfondimento psicologico dei personaggi per evidenziare nevrosi, manie e desiderio di rivalsa, con le mille sfumature di ciascuno: il suo Gilberto è apparentemente distaccato da tutto, sembra salvarsi da qualunque legame, grazie al suo pungente umorismo che colpisce tutti con le sue frasi taglienti, mentre nasconde insicurezze e fragilità oltre a un amore profondo per la moglie. Chiara Noschese è abilissima nel costruire il suo personaggio e tenerlo per tutta la durata dello spettacolo: parla, grida, si arrabbia, si infervora con una voce spesso innaturale e petulante, pensata per sottolineare le ambiguità del suo personaggio, da moglie prima sottomessa sembra infatti diventata risoluta e decisa a ritrovare la felicità in una nuova vita fino alla capitolazione finale. Anche gli altri due attori Gerardo Maffei, nei panni del russo innamorato, è un reale esempio di tanti parvenu dei nostri giorni, e Margherita Laterza, che da segretaria svampita e sexy mostra invece più furbizia della moglie Lisa, caratterizzano con sottile ironia e comicità i loro personaggi. Su tutti veglia il maggiordomo di Ernesto Mahieux, vero deus ex machina della commedia. La vera intuizione dell’allestimento è infatti svelare nuovi punti di osservazione della psicologia maschile e femminile, in cui le situazioni non appaiono come sembrano, ribaltate dalle continue incomprensioni, pur mantenendo il contesto originale giocoso.