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SCHEDA SPETTACOLO: Giocando con Orlando – Assolo
Ridare voce alle ottave ariostesche facendo rivivere “le dame, i cavalier, l’armi, gli amori” dell’Orlando furioso da solo in scena in un monologo è la sfida che si propone oggi Stefano Accorsi, con la supervisione di Marco Baliani in Giocando con Orlando.
Da tempo, Accorsi e Baliani si misurano con i versi di Ludovico Ariosto, indagando fra le tante vicende narrate nel poema: una prima versione con Nina Savary e poi, l’assolo. Fra i colorati cavalli ideati come scenografia da Mimmo Paladino, con la forza evocativa della poesia ariostesca, di cui vengono mantenuti i versi in ottave della metrica originale, l’attore crea suggestioni, narrando alcuni episodi principali della storia. Rivivono così la Francia di Carlo Magno, i duelli, l’ippogrifo e il rocambolesco viaggio sulla Luna alla ricerca del senno perduto da Orlando innamorato e non corrisposto di Angelica. Alcune parti sono più prosaiche, riscritte da Baliani, ma rispettano sempre l’originale di cui viene restituito il fascino e conservata l’ambientazione. Il nucleo centrale della storia raccontata da Accorsi è l’inseguimento della bellissima Angelica da parte dei paladini innamorati, fino alla scoperta del suo legame con Medoro che suscita la disperazione di Orlando. Senza orpelli, durante il monologo, che viene incentrato solo sull’interprete, a scapito delle parti più ironiche presenti nella precedente versione al dialogo meta-teatrale, Accorsi, con una sorta di armatura stilizzata, fa rivivere nella sua recitazione le differenti situazioni e le tante sfaccettature dell’amore, ora sicuro e gioioso, nella prima fase dell’innamoramento, ora dubbioso fino al suo divenire, appunto, “furioso” come nell’avventura fantasiosa dipinta da Ariosto.