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domenica ore 16.30
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SCHEDA SPETTACOLO: ESSERE BUGIARDO
L’unico modo per sopportare la morte di chi amiamo è proteggere il dolore. Finito quello, i morti se ne vanno chissà dove, il tempo li sbianca, li allontana trasformandoli in ombre pallide ai margini dei ricordi. Allora c’è un padre che ha perso la moglie per via di un cancro e il figlio in un orrendo incidente di lavoro. Vive attaccato al suo dolore perché altrimenti loro sparirebbero, li tiene stretti a sé nell’ostinazione ottusa della disperazione dietro finestre che non ha più voglia di aprire, davanti a piatti di cibi guasti, lontano da un mondo che, riportandolo alla vita, lo obbligherebbe a dimenticare. Ma i morti chiedono, anzi pretendono di essere lasciati andare.
Essere bugiardo di Carlo Guasconi, Premio Tondelli 2015 (pubblicato su Hystrio n. 2.2017), è una sorprendente commedia di lutto e di rinascita, un interno di famiglia con defunti commovente, delicato, ma tutt’altro che melenso. Al contrario quasi austero, per non dire francescano nel suo sottrarsi all’iperbole. Diventato spettacolo con la regia di Emiliano Masala che lo colloca su una scena tripartita dietro tre grandi finestre con tapparelle che si alzano e si abbassano, Essere bugiardo vince la prova del palcoscenico, anzi ci guadagna trovando in Massimiliano Speziani un interprete da standing ovation. Che fosse bravo lo sapevamo (nel Pinocchio di Latella tocca vertici performativi impressionanti), questa è una conferma con rilancio. Entra nei panni dimessi di questo padre e marito risucchiato dalla tentazione del nulla con una profondità e una consapevolezza che lasciano quasi sconcertati. Tutto in sottrazione, scavando nel dettaglio fino a rendersi credibile ben oltre il naturalismo. Bella la sintonia con Mariangela Granelli, la madre, e lo stesso Guasconi, il figlio, a comporre un trittico dove le emozioni sono maneggiate con molta cura. Come in un romanzo di Kent Haruf.