dal: 24-10-2015 al: 01-11-2015
Terminato
Via Montegani 35/1 - 20141 MILANO
Tel: 02 89531301

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SCHEDA SPETTACOLO: Turandot

Stagione 2015-2016
Di Carlo Gozzi e Giacomo Puccini
Regia di Eugenio Monti Colla
Cast Compagnia Marionettistica Carlo Colla & Figli
Una produzione Comune di Milano - Cultura - Teatro Convenzionato, NEXT laboratorio delle idee un progetto della Regione Lombardia e Produzione Associazione Grupporiani
Recensione di: Claudia Cannella Voto 4

Cominciamo dalla fine. Liù (o meglio, il suo cadavere) e il vecchio Timur osservano da un angolo, dietro una cancellata, l’imperatore della Cina che, in una Città proibita deserta, benedice l’unione tra Calaf e Turandot. È la chiave di lettura di Eugenio Monti Colla dell’opera pucciniana: l’amore tra la gelida principessa, che sottopone i pretendenti a tre indovinelli impossibili per poi farli decapitare, e Calaf, anche lui principe, ma spodestato e in incognito, è macchiato dal sangue di Liù, la schiava di lui innamorata che, per proteggerne l’anonimato, si uccide. Amore e morte, crudeltà e sacrificio, egoismo e passione. La felicità è cosa per principi e principesse, mentre il popolo soffre, tenuto in disparte, anche se Liù, con il suo suicidio, in un certo senso ruba il ruolo di protagonista a Turandot, almeno nel cuore di chi guarda.

È la prima opera di Puccini a entrare nel repertorio della Compagnia Marionettistica Carlo Colla & Figli. Scrupolo dettato dal fatto che le teste di legno forse non sarebbero state in grado di affrontare temi così importanti e sofferti, intrisi di realismo e di poesia. Ma le marionette, si sa, hanno l’anima di chi le costruisce e le fa vivere in scena. Ne è uscito un capolavoro. Non solo perché quella drammaturgia, così lucida e moderna (anche nel mettere in evidenza le buffe assurdità del libretto di Giuseppe Adami e Renato Simoni da una fiaba di Carlo Gozzi), è avvincente ed emozionante, ma anche per come si intreccia alla realizzazione dell’allestimento. Illuminati da luci calde, i fondali – dominati da blu elettrico, viola in diverse nuances, rosso lacca e oro – restituiscono le atmosfere esotiche della Cina imperiale in un trascolorare di albe e tramonti mozzafiato.

Maria Callas, Eugenio Fernandi ed Elisabeth Schwarzkopf, nell’edizione scaligera diretta da Tullio Serafin nel 1958, prestano le loro voci (e che voci!) ai protagonisti, animati con una sensibilità e precisione di gesti impressionante. E infine loro, le marionette, meraviglie d’intaglio e di taglio nei volti e nei costumi, creati dai figurini originali, ritrovati in un fondo presso Casa Ricordi, disegnati da Umberto Brunelleschi per la prima edizione di Turandot nel 1926, ma mai realizzati per ragioni di costi e complessità. Quattro solo per la perfida principessa, meravigliosi, ma non da meno quelli dei tre ministri Ping, Pong e Pang. Lunga vita a questa Turandot, che merita di girare il mondo.