dal: 25-02-2019 al: 10-03-2019
Terminato
Corso Buenos Aires, 33, 20124 Milano
Tel: 02 0066 0606
Orari:

Sala Shakespeare: MAR-SAB: 20:30 / DOM: 16:30
Sala Fassbinder*: MAR-SAB: 21:00 / DOM: 16:00
Sala Bausch: MAR-SAB: 19:30 / DOM: 15:30

*Sala soggetta a cambio d’orari.

 

 

Prezzi: 13,50 < 33 €

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SCHEDA SPETTACOLO: TAMBURI NELLA NOTTE

Stagione 2018 -2019
Di Bertolt Brecht, diritti del testo Suhrkamp Verlag e versione scenica di Emanuele Aldrovandi
Regia di Francesco Frongia
Cast Alessandro Savarese, Daniele Vagnozzi, Denise Brambillasca, Edoardo Barbone, Eugenio Fea, Gaia Carmagnani, Ilaria Longo, Irene Urciuoli, Luigi Aquilino, Simone Previdi e Valentina Sichetti
Una produzione coproduzione Teatro dell'Elfo / Teatro Filodrammatici di Milano
Voto 0

Note di regia

«Ho sempre pensato che per essere rivoluzionari fosse necessario essere romantici e che per fare la rivoluzione bisognava saper sognare. Ma cosa succede quando il privato si scontra con il pubblico? Cosa spinge i personaggi di quest’opera giovanile di Brecht a non aderire ai moti rivoluzionari per richiudersi nel luogo più intimo per una coppia di giovani amanti? In Tamburi della notte con ironia e sarcasmo, Brecht ci mette di fronte a questa scelta. Il reduce che torna dalla guerra scopre di essere stato rimpiazzato con un candidato migliore, più ricco, ma soprattutto più sano e questa situazione lo spinge in un primo tempo a rifiutare la ragazza per unirsi alla rivolta spartachista, ma poi, in un impeto di romanticismo, a lottare per riaverla, se pur “disonorata”. E così dice addio ai sogni e alle utopie rivoluzionarie per costruirsi un privatissimo sogno piccolo borghese dove rifugiarsi e costruire un futuro più convenzionale ma, forse, più sicuro. Questa decisione finale, così inusuale per un autore “ideologico”, pone lo spettatore davanti a una scelta molto contemporanea: decidere se “passare dalla simpatia all’antipatia nei confronti del protagonista, senza il soccorso di appropriati effetti di straniamento”. A distanza di molti anni questo testo poco frequentato ci permette di confrontarci con il nostro bisogno di ribellione, con la necessità che abbiamo di rifiuta-re un mondo che non ci assomiglia e di provare a costruire il nostro ideale. Cercando di raggiungere quel luogo impossibile che è l’utopia dobbiamo imparare a guardare dentro di noi, ad accettare chi siamo e quello che vogliamo essere nella società. La costruzione dell’utopia parte da noi e forse le nostre scelte private possono migliorare poco alla volta il mondo che ci circonda. »