dal: 15-05-2018 al: 20-05-2018
Terminato
via Ulisse Dini 7, 20142 Milano
Tel: 02 36503740
Orari:

Martedì-sabato ore 20:45

Domenica ore 17:00
Lunedì riposo

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SCHEDA SPETTACOLO: SHYLOCK – io non sono come voi

Stagione 2017-2018
Di adattamento teatrale di Alberto Oliva e Mino Manni e dal "Mercante di Venezia" di William Shakespeare
Regia di Alberto Oliva
Cast Mino Manni
Una produzione I Demoni
Voto 0

Note di presentazione

Shylock, dice nel Mercante di Venezia di William Shakespeare: “Io vi odio perché siete cristiani”. Oggi sono in tanti a pronunciare questa frase, e ancora di più quelli che a “cristiani” sostituiscono un’altra fede religiosa, lasciando però immutato quell’odio e seminando morte e terrore dappertutto. Prendendo le mosse dal Mercante di Venezia si intraprende un viaggio che porta fino alle radici del razzismo, della discriminazione, della paura dell’Altro. Nello spettacolo Shylock viene colto dopo che è stata pronunciata la sentenza che lo condanna ad abbandonare per sempre la città se non si converte.

Ispirato dal famoso monologo shakespeariano, in cui Shylock si paragona agli altri esseri umani, negando il pregiudizio della diversità di razza, un monologo che si contamina con suggestioni tratte da altri testi come il breve ma folgorante racconto Yossl Rakover si rivolge a Dio di Zvi Kolitz, per dar voce alle minoranze e alla loro dignità etica e storica, fino a toccare i conflitti che stanno incendiando il mondo nella nostra epoca.

NOTE DI REGIA

“C’è una frase che ho letto da qualche parte tempo fa e mi è sempre rimasta in mente: Il tuo Cristo è ebreo, la tua macchina è giapponese, la tua pizza è italiana, il tuo caffè brasiliano, la tua vacanza turca, i tuoi numeri arabi, il tuo alfabeto latino. Solo il tuo vicino è straniero? – ricorda il regista Alberto Oliva – Credo sia una frase folgorante, da cui scaturiscono tantissime riflessioni, che trovano in Shylock un personaggio ideale per esprimerle e approfondirle. Dopo avere messo in scena nel 2012 una nostra personale versione del Mercante di Venezia di Shakespeare, abbiamo deciso di sperimentare un rapporto diretto – intenso e conflittuale – con il pubblico, per dare un’impronta definitiva a un’opera che ci sta molto a cuore, facendo penetrare lo spettatore nei meandri dell’ambiguità umana, in quella terra di nessuno in cui non è più possibile dare giudizi per difendersi e autoassolversi. Shylock siamo noi, messi di fronte alle domande che abbiamo paura di porci”.