dal: 09-05-2019 al: 19-05-2019
Terminato
Corso di Porta Romana, 63, 20122 Milano
Tel: 02 5518 1377
Orari:

Lunedì: riposo
Mercoledì, giovedì, sabato: ore 20.30
martedì e venerdì: ore 19:30
Domenica: ore 16.00

Prezzi: 13,50 < 34 €

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SCHEDA SPETTACOLO: Parenti serpenti

Stagione 2018 -2019
Di Carmine Amoroso
Regia di Luciano Melchionna
Cast Andrea de Giyzueta, Andrea de Goyzueta, Carla Ferraro, Fabrizio Vona, Giorgia Trasselli, Lello Arena, Marika De Chiara, Raffaele Ausiello e Serena Pisa
Una produzione Ente Teatro Cronaca Vesuvioteatro
Recensione di: Albarosa Camaldo Voto 3.5

Una scenografia che sembra un presepe, costruita su due piani uniti da una scala con porte per creare entrate e uscite a effetto, luci a intermittenza che attribuiscono efficacia all’allestimento di Parenti serpenti di Carmine Amoroso con Lello Arena mattatore. Con la sua espressività l’attore caratterizza il tipico pater familias napoletano che raccoglie la famiglia per la cena della vigilia di Natale, con tanto di capitone che sfugge prima di essere cucinato e nevicata al momento della messa di mezzanotte. Istrionico come comico, ma anche con un tocco di profonda umanità, Arena, pur interpretando un personaggio che sta perdendo la memoria, regge le fila della strampalata famiglia: la moglie che parla troppo e vuole assurgere a matriarca, il figlio con la moglie ninfomane, la figlia vedova inconsolabile, l’altro figlio omosessuale non dichiarato. Gli attori si muovono con dimestichezza tra il palcoscenico e la platea in cui si fermano anche a litigare tra loro, coinvolgendo fisicamente gli spettatori nelle loro liti.
Dal celebre film di Mario Monicelli del 1992, alla cui origine c’era però una commedia teatrale, la nuova versione funziona, grazie alla rapidità con cui le scene si susseguono, alternandosi a dialoghi concitati e momenti di glaciale ironia, come quando i figli si rinfacciano colpe e mancanze nell’aver accudito o meno i genitori negli anni, poiché essi chiedono ora, a sorpresa, di andare a vivere con uno di loro. I figli smettono subito di essere premurosi per pensare solo al loro interesse personale sottraendosi alle loro responsabilità; così cambiano intonazione e clima della pièce, amara e struggente per l’aridità e le macchinazioni dei “parenti serpenti”, fino al grottesco finale in cui, contro il clima buonista del Natale, i figli decidono di risolvere definitivamente la questione di chi si farà carico della vecchiaia dei genitori, con tanto di ipocrita lamento funebre tra il pubblico.
Sembra così di assistere a due spettacoli: una divertente farsa nella prima parte, e un dramma grottesco nella seconda, e proprio questa particolarità dello spettacolo unita alla bravura degli attori attribuiscono veridicità al cambiamento dei figli nelle due parti.