dal: 08-03-2018 al: 14-03-2018
Terminato
Corso Magenta, 24, 20123, Milano
Tel: 02 8645 4546
Orari:

(salvo diversa indicazione)
Sala Teatro Litta
lunedì riposo
martedì, mercoledì, giovedì, venerdì, sabato ore 20:30
domenica ore 16:30

 

Prezzi: 10 < 21 €

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SCHEDA SPETTACOLO: MONTAGNE RUSSE

Stagione 2017-2018
Di Eric Assous
Regia di Fabrizio Visconti
Cast Antonio Rosti e Rossella Rapisarda
Una produzione La Gare/Eccentrici Dadarò
Recensione di: Paolo Crespi Voto 0

Lui, lei, l’altra. Sembrerebbe il solito triangolo fedifrago, raccontato un milione di volte dalla letteratura e dal cinema e complicato qui da una ridda di identità sfoderate in un’ora e un quarto di dialoghi serrati dalla protagonista femminile: single impenitente, donna in cerca di protezione maschile, prostituta, ricercatrice universitaria, investigatrice privata al soldo della moglie tradita… Il lui della vicenda è invece un prevedibile «marito ancora in servizio», che considera un’indiscreta «irruzione nel proprio stato civile» le domande incalzanti della giovane donna, compagna occasionale di una sera e portatrice un segreto davvero difficile da confessare.

Perché Montagne russe, del drammaturgo francese Premio Molière Eric Assous, narra il primo incontro fra due stranger in the night che sono in effetti consanguinei: un padre ignaro di esserlo e una figlia sistematicamente rimossa dal campo delle possibilità in cerca, da adulta, di una qualche forma di riscatto, più umano che sociale.
Plurirappresentata in patria (celebre l’interpretazione teatrale della coppia Alain Delon-Astrid Veillon), una commedia degli equivoci che svela poco alla volta una materia molto più incandescente. In scena, i due attori Rossella Rapisarda e Antonio Rosti sono bravissimi nel gestire tutte le fasi e le dinamiche di una “relazione” che si modifica in tempo reale, scompaginando ruoli e aspettative fino all’agnizione finale, che azzera tutto e impone scelte istantanee, forse un po’ precipitose.
A condurre il gioco, sempre più vertiginoso, come evocano le “montagne russe” del titolo, è platealmente il personaggio femminile, che si atteggia a maliarda salvo rivelare poi una natura ben più fragile e indifesa. Lo scambio è sempre molto brillante, pieno di ironia, a tratti esilarante, ma con un sottotesto drammatico che conferisce interesse e spessore alla vicenda “montata” con taglio cinematografico, moderno e coinvolgente.