dal: 24-01-2017 al: 29-01-2017
Terminato
Via Pier Lombardo, 14, 20135 Milano
Tel: 02 599951

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SCHEDA SPETTACOLO: MIGLIORE

Stagione 2016-2017
Di Mattia Torre
Regia di Mattia Torre
Cast Valerio Mastandrea
Una produzione Nuovo Teatro diretta da Marco Balsamo
Recensione di: Giuseppe Montemagno Voto 4

A qualcuno piace cattivo. E anche perfido, cinico, sbruffone. Ma – come annuncia il titolo – Migliore, ovvero più idoneo a vivere in seno a una società che premia la cattiveria, la malvagità, l’arrivismo.

Il singolare apologo di Mattia Torre è imperniato sulla figuretta di un tal Alfredo, che inizialmente incarna in sé tutte le virtù del buonismo: puntualmente iscritto all’associazione che gli fa riscoprire i sapori genuini di un tempo, ha adottato un pero del Piemonte – specie arborea minacciata – e lavora in uno dei mille call center di un prestigioso istituto di credito, che assicura ogni servizio, anche il più impensabile, ai titolari di un’esclusiva carta di credito. Inutile dire che Sofia, manager in carriera nonché figlia del presidente, neanche lo degna di uno sguardo, che perfino Ilario, l’alano del quarto piano, non esita a manifestargli disprezzo, che pure la teutonica docente del corso di dolci genuini non comprende perché un semplice tiramisù gli diventi una palla peggio del pongo. Per Alfredo si schiudono dunque le porte della mobilità, del tracollo personale, di una crisi esistenziale che dilaga come quel buco allo stomaco che s’allarga a dismisura, quotidianamente, a contatto con i suoi simili.

Poi arriva il momento della svolta. Un giorno Alfredo decide di aiutare una vicina paralitica portandola in spalla e, scivolando per le scale, ne causa la morte accidentale. Incriminato per violenza privata e tentato omicidio, viene scagionato grazie all’impegno di un qualunque azzeccagarbugli. E per questo borghese piccolo piccolo inizia un inatteso riscatto, al quale Valerio Mastandrea presta la propria gelida, imperturbabile maschera, pochi gesti nel minuscolo rettangolo nero di una scena vuota. Certo il facile entusiasmo di nugoli di festanti fanciulle in visibilio rende arduo scindere il fenomeno mediatico dall’innegabile capacità affabulatoria dell’interprete, l’irreprensibile misura con cui si confronta con un testo ironico e godibile nello smascherare vezzi e vizi della società contemporanea. La metamorfosi affonda il coltello nella piaga e trasforma Alfredo in un impenitente dongiovanni, in uno spietato assassino, in un vendicativo riparatore degli innumerevoli torti subiti. Con un coup de théâtre finale assolutamente geniale, quando Alfredo si prepara alla prova annuale che il presidente infligge ai suoi dipendenti: da una ventiquattrore argentata cava, infatti, gli strumenti necessari e, rotto un uovo, si appresta a preparare un appetitoso tiramisù.