dal: 11-11-2016 al: 13-11-2016
Terminato
Via Ampère, 1, 20131 Milano
Tel: 02 2668 1166
Orari:

martedì – sabato: 20:45
domenica: 16:00
lunedì: riposo

Prezzi: 11 < 22 €

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SCHEDA SPETTACOLO: MARCO TRAVAGLIO: SLURP LECCHINI, CORTIGIANI & PENNE ALLA BAVA AL SERVIZIO DEI POTENTI CHE CI HANNO ROVINATI

Stagione 2016-2017
Di Marco Travaglio
Regia di Valerio Binasco
Cast Giorgia Salari e Marco Travaglio
Una produzione Promo Music – Corvino Produzioni
Recensione di: Albarosa Camaldo Voto 3

Il giornalista e direttore di “Il Fatto quotidiano” Marco Travaglio porta in scena la versione teatrale di Slurp, libro omonimo edito da Chiare Lettere, come aveva già fatto in passato con altri recital tratti dalle sue pubblicazioni.
Slurp, diretto da Valerio Binasco, con una narrazione divertente, avvincente, provocatoria, come è nel suo stile, Travaglio si  alterna con Giorgia Salari per raccontare di giornalisti, intellettuali, opinionisti asserviti ai potenti che, a ogni cambio di Presidente o di premier, si affrettano a diventare appunto “cortigiani”, elogiando e “sbavando”, come sottolinea più volte, senza eufemismi, tutti bravissimi insomma nello sport di “salto sul carro del vincitore”.
Travaglio ripercorre così gli ultimi venticinque anni di vita politica italiana, dopo un attento lavoro di analisi e di selezione degli articoli pubblicati dai quotidiani e settimanali: legge stralci e fa nomi e cognomi, legge ironizzando, commentandone gli elogi, mettendo in risalto l’adorazione rivolta al tal politico, al tal imprenditore.
Partendo per esempio da un divertente confronto tra immagini sportive di Matteo Renzi e quelle dell’Istituto Luce di Benito Mussolini, propone una serie di parallelismi non solo sportivi; passa poi in rassegna episodi della nostra storia recente da Tangentopoli ai governi Berlusconi, dal governo Prodi, alla rielezione di Napolitano, sempre evidenziando frasi pubblicate sui più prestigiosi giornali, intersecandosi nella lettura con Giorgia Salari, così da rendere la narrazione sempre vivace.
Acuta risulta la sua ricerca per evidenziare come alcune parole ritornino continuamente per caratterizzare personaggi completamente diversi. A tratti lo spettacolo procede in modo veramente comico, come quando sottolinea la mancanza di creatività dei giornalisti che cercano invano una parola per indicare il Presidente Sergio Mattarella e trovano solo l’aggettivo “normale”, rimbalzandolo da una testata ad un’altra. Alla fine, tra le ristate generali, presenta anche l’Oscar del lecchino proponendo cinque articoli su cinque personaggi differenti, in cui i rispettivi giornalisti si sono rivelati i migliori nel campo dell’elogio!