dal: 14-02-2016 al: 23-02-2016
Terminato
Via Ciro Menotti, 11, 20129 Milano
Tel: 02 3659 2544
Orari:

lunedì riposo
martedì, giovedì, venerdì, sabato ore 20.30
mercoledì ore 19.30
domenica ore 16.30

Prezzi: 12,50 < 25 €

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SCHEDA SPETTACOLO: L’AVARO

Stagione 2015-2016
Di Moliére
Regia di Claudio Di Palma
Cast Adriana Follieri, Chiara Degani, Eleonora Tiberia, Enzo Mirone, Fabrizio Bordignon, Fabrizio Vona, Francesco Di Trio e Lello Arena
Una produzione Ente Teatro Cronaca Vesuvioteatro
Recensione di: Paola Abenavoli Voto 0

Sedie da collezione, esposte in teche trasparenti che avvolgono la scena, la compongono, la scompongono in stanze, luoghi lontani e vicini al tempo stesso, luoghi in cui scomparire o esporsi, ascoltare senza essere visti, come realtà e finzione che si uniscono. E quelle sedie, moderne e antiche, segni di possesso e di potere, ma anche di staticità e, con delle ruote, di desiderio di spostarsi. Troni, luoghi in cui nascondere denaro. Simboli, insomma, di un potere cui restare attaccati: come i soldi, che però diventano anche un limite, una prigione.

Come una sedia a rotelle, come una scenografia che, pur nella sua specularità, nella sua immagine di trasparenza, sembra ridurre la vita ad una gabbia. Quella dell’avarizia, del possesso, che imprigiona il protagonista di questa nuova versione dell’Avaro di Molière, interpretato da Lello Arena. Una messa in scena che, pur mantenendo una classicità nel testo, cerca innovativi sentieri, a partire appunto da quella indovinata dalle scenografie, proseguendo con i costumi, che uniscono le parrucche e i corsetti a moderni soprabiti in pelle, e poi alcune scelte musicali e di movimenti scenici, a sottolineare una universalità dei temi, che passa attraverso i tempi. Una universalità che, peraltro, il testo ha già in sé.

In questo tentativo di incastro tra modernità e classicità si inserisce la lettura dei personaggi, ora visivamente altalenanti tra i due mondi, ora inseriti, appunto, in quella universalità di sentimenti e natura umana che Molière ha tracciato. In questa direzione, Lello Arena – per la terza volta nei panni di un personaggio creato dal commediografo francese, dopo quelli di George Dandin e del protagonista del Tartufo – si immerge in un Arpagone dai tratti comici delineati, ma anche con le dovute sottolineature malinconiche, ben supportato dal resto del cast.