dal: 03-11-2016 al: 20-10-2016
Terminato
Piazza San Babila3 , 20121 Milano
Tel: 02 7600 0086
Orari:

Martedì, mercoledì, giovedì, venerdì, sabato 20:45
Domenica 15:30

Prezzi: 30 < 60 €

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SCHEDA SPETTACOLO: JERSEY BOYS. Musical

Stagione 2016-2017
Di Marshall Brickman e Rick Elice
Regia di Claudio Insegno
Cast Alex Mastromarino, Alice Mistroni, Brian Boccuni, Claudio Zanelli, Felice Casciano, Flavio Gismondi e Marco Stabile
Una produzione So.Ge.Te. srl
Recensione di: Sandro Avanzo Voto 4.5

I FOUR SEASON MADE IN ITALY PRONTI A CONQUISTARE IL MONDO

Jersey Boys è un prodotto che possiamo portare Oltralpe senza timore di venir ridicolizzati. Merito degli interpreti, merito del regista Claudio Insegno che ha saputo dirigerli, merito di un format che è stato ben riprodotto (o passato al ricalco?). Merito soprattutto di musiche trascinanti e di un libretto scritto con rara perizia: scene molto brevi con la duplice valenza di far procedere la vicenda biografica mentre si introduce l’hit in scaletta (34 song in totale).
Quattro capitoli come le stagioni, quattro punti di vista sulle stesse vicende vissute in comune, ciascun frammento raccontato da uno dei componenti del quartetto. Un dramma in musica fatto di tentativi di riscatto sociale fuori dai quartieri mafiosi, di piccoli e immensi successi, di fallimenti e affermazioni sul piano professionale e personale, di vite intrecciate fitte di avvicinamenti e abbandoni, di slanci e dubbi, in un arco in più decenni dalla fine dei ’50 ai primi 2000.
Tutto ciò è la vicenda dei Four Season, di Frankie Valli, dei loro milioni di dischi venduti e di come sono nate canzoni della fama di Big girls do not cry, Walk like a man, I love you baby o Can not take my eyes off you.
Una prova riuscita per tutti gli interpreti. Alex Mastromarino dal dolce falsetto tagliente trova alfine, dopo anni da caratterista, il ruolo di una vita in un Frankie Valli reso con umanità e partecipazione. Flavio Gismondi è intonatissimo, come suo solito, ma qui stupisce anche per la precisione dei movimenti da tastierista. Di Claudio Zanelli non si sa se preferire la recitazione leggermente fané o l’incisività del canto. Marco Stabile disegna un Tommy De Vito tra la simpatica canaglia e la vittima volontaria e lo fa con una voce che trascina. Un’unica stonatura (ma veramente pesante!) in un lavoro esaltante per ritmo, precisione e raffinatezza: la trasformazione di Bob Crewe da dinamico discografico gay in macchietta omosessuale da avanspettacolo; non per responsabilità del sempre bravo Brian Boccuni, che lo deve interpretare, ma per colpa di una inutile rincorsa registica a effettacci comici che di nulla arricchiscono la messinscena.