dal: 19-02-2015 al: 08-03-2015
Terminato
Via Alessandro Manzoni, 42, 20121 Milano
Tel: 02 763 6901
Orari:

Martedì – sabato: ore 20.45
Domenica: ore 15.30

Prezzi: 20 < 34 €

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SCHEDA SPETTACOLO: Cercando Segnali D’amore Nell’universo

Stagione 2014-2015
Di Luca Barbareschi
Regia di Chiara Noschese
Cast Luca Barbareschi e Marco Zurzolo Quintet
Recensione di: Albarosa Camaldo Voto 2.5

Luca Barbareschi, mattatore di un one man show, dal significativo titolo Cercando segnali d’amore nell’universo, celebra i suoi quarant’anni di carriera spaziando dalla musica alla recitazione con l’energia e la forza di un ventenne, nonostante sia diventato nonno, come ama ripetere. Guidato dalla regia di Chiara Noschese, senza retorica, ma mostrando di divertirsi nel mettersi in gioco e nel prendersi in giro, intreccia ricordi personali della sua infanzia alle battute di celebri autori, collegandoli abilmente: dall’ironia di Mamet – che Barbareschi ha fatto conoscere in Italia – a Cervantes, a Shakespeare, accompagnato dalle musiche eseguite dal vivo dal raffinato Marco Zurzolo quintet (Zurzolo sax, Mario Nappi piano, Antonio Murro chitarra e voce, Diego Imparato contrabbasso, Gianluca Brugnano batteria).

Barbareschi non si risparmia, senza un attimo di pausa, per due ore filate, balla, canta, suona il pianoforte e la chitarra elettrica, alternando Mozart, James Taylor, Simon & Garfunkel. I momenti salienti della sua vita privata e pubblica si susseguono, come in un flusso di coscienza di cui a volte si perdono i passaggi: dal ricordo dell’Uruguay in cui è nato, alla rievocazione della figura del padre severo che lo portava a sciare costringendolo a indossare l’insopportabile calzamaglia e sci troppo grandi per lui, alle prime esperienze in America, fino ai successi al cinema, in teatro e in tv. L’esperienza in politica viene invece citata attraverso le solenni parole del Gattopardo di Tomasi di Lampedusa.

Barbareschi alterna così momenti commoventi, come la separazione dei genitori e la morte del padre, ad altri eccessivamente caricati da una recitazione accelerata. Sembra preso dalla foga di raccontare troppi episodi, a volte scomodi, come la violenza subita da bambino, a volte superflui e ripetitivi, come le rocambolesche avventure d’amore o i lavori svolti come cameriere in America per guadagnarsi da vivere prima degli incontri che cambieranno la sua vita professionale. E così, al di là del clima di festa che Barbareschi sa instaurare, creando empatia con un pubblico divertito, risulta più incisivo quando recita i grandi autori, in modo personalissimo, quando fa l’attore più che l’intrattenitore.