dal: 19-10-2016 al: 30-10-2016
Terminato
Corso di Porta Romana, 63, 20122 Milano
Tel: 02 5518 1377
Orari:

Lunedì: riposo
Mercoledì, giovedì, sabato: ore 20.30
martedì e venerdì: ore 19:30
Domenica: ore 16.00

Prezzi: 13,50 < 34 €

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SCHEDA SPETTACOLO: L’HOTEL DEL LIBERO SCAMBIO

Stagione 2016-2017
Di Georges Feydeau
Regia di Roberto Valerio
Cast Antonello Fassari e Nicola Rignanese
Una produzione Compagnia Umberto Orsini
Recensione di: Sara Chiappori Voto 2.5

Un po’ presto per parlare di riscoperta di Georges Feydeau, forse è solo una coincidenza, ma può essere letta come un indicatore della voglia di ripulire il maestro del vaudeville dai cascami esausti della pochade, rendendo giustizia alla sua spregiudicata maestria drammaturgica per metterlo in connessione con platee che non ridono più delle cose per cui ridevano oltre un secolo fa.
Ci ha provato Valerio Binasco puntando su Emilio Solfrizzi con Sarto per signora, ci prova anche Roberto Valerio ripensando radicalmente Hotel del libero scambio. È Feydeau, quindi giochi incrociati tra alcove proibite per coppie borghesi più viziose che virtuose. Insomma, questioni di corna ma sempre salvando le indispensabili apparenze. In questo caso l’adulterio è mancato: complice un’imbizzarrita sequenza di equivoci, il povero monsieur Pinglet, martirizzato dalla moglie padrona, non riesce a concludere la notte di passione con la graziosa madame Paillardin, a sua volta consorte frustrata e desiderosa di evasione. L’intenzione di Valerio, autore di un corposo adattamento firmato con Umberto Orsini (che produce) è chiara: elevare il vaudeville a dispositivo teatrale multiplo immergendolo in un’ebbrezza erotica che cita esplicitamente lo shakespeariano Sogno di una notte di mezza estate.
Con l’albergo del titolo che si trasforma in “Hot Hell”, mentre il suo proprietario diventa una sorta di Puck che tesse trame licenziose dentro le geometria impazzita di porte sempre più sghembe inventata dalla scatola scenica di Pietro Babina che gioca a destrutturare l’elemento simbolo del teatro di Feydeau. Un quasi musical che vira al dark rimestando nel torbido di una borghesia ossessionata dal sesso, edonista e confusa. Bella prova per il cast capitanato dall’ottimo Nicola Rignanese dove c’è posto anche per Antonello Fassari. Si eliminano le ovvietà (da vaudeville), ma l’eccesso di regia si sente tutto e autorizza il sospetto che a Feydeau basti Feydeau.