Martedì-mercoledì-giovedì-venerdi-sabato ore 20.30
Domenica ore 16.00
Domeniche di giugno ore 17.00
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SCHEDA SPETTACOLO: MADAMA BOVARY
Non madame ma “madama”, il termine con il quale il dialetto piemontese appella, con soffusa ironia, le signore della medio-alta borghesia.
Lorena Senestro, attrice e autrice, ridipinge con il proprio personalissimo stile il ritratto del personaggio creato da Gustave Flaubert. Un monologo – finalista del Premio Scenario – che trasporta l’inquieta Emma nella sonnacchiosa provincia torinese, scalfita soltanto dalle turbolenze risorgimentali e ognora intenta a non offendere le convenzioni sociali. Un microcosmo prediletto da Guido Gozzano, cui infatti Lorena Senestro “ruba” non pochi versi e suggestioni, tanto da tramutare la sua Emma in un’amica di Nonna Speranza appena risvegliatasi dai sogni dell’adolescenza.
Le parole di Flaubert si mescolano, dunque, a quelle del poeta delle «buone cose di pessimo gusto» – ma anche a brani tratti da Cesare Pavese – alternando l’italiano al piemontese e moltiplicando i punti di vista. L’attrice entra ed esce costantemente dal personaggio, facendo scivolare frustrazioni e recriminazioni di Emma nei commenti acidi di altre “madame”, queste tutt’altro che insoddisfatte ovvero insicure. Indossando un abito bianco quasi nuziale, sul palcoscenico spoglio, l’interprete incarna sentimenti e pensieri, illusioni e pregiudizi che ancora oggi percorrono le nostre esistenze. Passione e insensibilità, ingenuità e spregiudicatezza, passività e irrequietezza: dicotomie che contrappongono Emma alle altre placide madame, la città alla provincia, e che non possono che generare lutti.
Ma senza tragedie: Lorena Senestro, autrice e attrice intelligente e acuta, evita il melodramma e la retorica e opta per quell’ironia, certo velata da consapevole e nostalgica malinconia, che l’amato Gozzano scelse quale arma per affrontare l’insanabile inospitalità del nostro mondo.