dal: 06-02-2018 al: 07-02-2018
Terminato
Corso Buenos Aires, 33, 20124 Milano
Tel: 02 0066 0606
Orari:

Sala Shakespeare: MAR-SAB: 20:30 / DOM: 16:30
Sala Fassbinder*: MAR-SAB: 21:00 / DOM: 16:00
Sala Bausch: MAR-SAB: 19:30 / DOM: 15:30

*Sala soggetta a cambio d’orari.

 

 

Prezzi: 13,50 < 33 €

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SCHEDA SPETTACOLO: LA SIRENETTA

Stagione 2017-2018
Di Giacomo Ferraù e Giulia Viana con il contributo della Compagnia
Regia di collaborazione registica di Arturo Cirillo, coordinamento coreografico Riccardo Olivier e Giacomo Ferraù
Cast Arturo Cirillo che presta la sua voce alla strega del mare, Giacomo Ferraù, Libero Stelluti e Giulia Viana e Riccardo Buffonini
Una produzione Eco di fondo e in coproduzione con Campo teatrale
Recensione di: Mario Bianchi Voto 3.5

La Sirenetta di Giacomo Ferraù e Giulia Viana è un commovente e commosso spettacolo dedicato al diritto alla felicità di ogni essere umano, al rispetto dovuto a ciascuno per la libera scelta della sua identità sessuale.
Punto di partenza, poetico e visivamente significativo, i suicidi finiti in cronaca di diversi adolescenti che, sentendosi esclusi dal mondo degli adulti, soprattutto dei genitori, che rifiutano la loro omosessualità, hanno deciso di togliersi la vita. Ispirandosi alla celebre omonima fiaba di Andersen, lo spettacolo mette in scena la condizione di un adolescente che, per amore, rinuncia alla sua stessa essenza (la sua coda) nel disperato tentativo di essere amato. È infatti la coda che lo rende diverso dagli altri, che gli impedisce di camminare come i suoi simili, che puzza e fa ribrezzo agli altri presunti normali e che gli concede solo di rimanere in un limbo acqueo, dove può essere felice, come all’inizio della vita, in cui tutti noi siamo uguali e indefiniti, senza distinzione di sesso e di genere.
I vari passaggi emotivi del protagonista, riverberati su tutti gli interpreti, vengono accompagnati da una voce fuori campo e da una teatralità composita che si avvale del teatro d’ombre, della corporeità esibita e nel contempo ritratta degli attori, e di materiali trasparenti che rimandano all’acqua.
La gioia di vivere, la paura del giudizio degli altri, i primi batticuori, la voglia travagliata di confidarsi, la scelta finale vengono resi con leggerezza poetica senza retorica alcuna. Il tutto viene infatti anche filtrato giustamente da una forte ironia: un poetico e significante atto di accusa verso una società bigotta e piena di pregiudizi.