INCIAMPI DI VITA martedì 15 novembre nel Chiostro Nina Vinchi del Piccolo Teatro, presentazione della produzione itinerante

Massimo de Vita, regista e direttore artistico del Teatro Officina, Stefania Zazzi, direttrice della Casa d’accoglienza Enzo Jannacci, Silvia Bolzoni, a.d. di Zeta Service (azienda che ha pubblicato Inciampi di vita) e Beppe Stoppa, curatore del libro, presentano il progetto e il tour cittadino dello spettacolo Inciampi di Vita martedì 15 novembre 2016 ore 17.30 al Chiostro Nina Vinchi.
Per l’occasione gli attori del Teatro Officina reciteranno alcuni brani dello spettacolo.

Ingresso libero fino a esaurimento dei posti disponibili. Prenotazioni a comunicazione@piccoloteatromilano.it

Il progetto teatrale Inciampi di vita porta in scena due storie: una narrazione di soggetti socialmente fragili ospitati nel dormitorio di viale Ortles e un’altra di un detenuto del Carcere di Opera in permesso lavoro. Un gruppo di attori del Teatro Officina si fa carico di dare voce a queste complesse testimonianze di vita e portare lo spettacolo nei quartieri dove hanno sede le mense di poveri, al fine di favorire la conoscenza e l’inclusione sociale di queste umanità.

Punto qualificante del progetto teatrale è l’idea di portare lo spettacolo in luoghi ove si intercettano le esistenze delle persone esposte a condizioni di fragilità, investendo sul pubblico dei quartieri che sono attraversati da queste umanità, di cui spesso poco o nulla si conosce. Lo spettacolo, a ingresso libero e gratuito, circuiterà infatti al dormitorio di viale Ortles, alla Casa della carità a Crescenzago e al Refettorio Ambrosiano in Piazzetta Greco.
Il presupposto da cui parte la drammaturgia del progetto è che  la narrazione porti con sé benessere e cura, sia per colui che trova la forza di raccontare sia per coloro che si offrono all’ascolto. In primis i cittadini di quelle zone.

Il 15 novembre è la giornata di lancio del piano Antifreddo che il Comune di Milano predispone per evitare che gli homeless vadano incontro al rischio di morte per assideramento.
“Questo momento di ascolto e di apertura a vicende umane che non andrebbero relegate in un ambito separato – dicono al Teatro Officina –, ci pare una buona semina da offrire alla nostra città”.