dal: 06-12-2016 al: 06-12-2016
Terminato
Via Pier Lombardo, 14, 20135 Milano
Tel: 02 599951

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SCHEDA SPETTACOLO: TIJUANA. LA DEMOCRAZIA IN MESSICO 1965-2015

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Stagione 2016-2017
Di Gabino Rodriguez
Regia di Gabino Rodriguez e Luisa Pardo
Cast Gabino Rodriguez
Una produzione Città del Messico e Lagartijas Tiradas al Sol
Recensione di: Nicola Viesti Voto 4

Lagartijas Tiradas al Sol è un giovane gruppo impegnato in un teatro che si incunea nella realtà del proprio Paese per svelarne le contraddizioni cercando di far affiorare ciò che normalmente è nascosto per averne coscienza. Tijuana (primo capitolo del progetto La democrazia in Messico) ha per tema l’incidenza del salario minimo sul popolo, ponendosi la domanda sul significato di democrazia in un Messico che trova soddisfacente che gran parte della popolazione abbia a stento di che mangiare pur faticando molte ore al giorno. Il regista della compagnia, Gabino Rodriguez, ha pertanto assunto per sei mesi l’identità fittizia di Santiago Ramirez, operaio in una fabbrica di Tijuana, città di confine con gli Stati Uniti caratterizzata da problemi esplosivi e da violenza senza limiti. L’esperienza è stata tanto complessa e difficile da dover essere chiusa in anticipo ma ha dato vita a uno spettacolo di straordinario impatto sul pubblico. Rodriguez, che ne è più che interprete il testimone, usa una teatralità di grande semplicità. Spazio scenico con pochi oggetti, uno schermo su cui proiettare immagini e la sua presenza che gioca più sulla distanza che sul coinvolgimento. Eppure la messinscena provoca un cortocircuito spettacolare di inedita intensità, una voluta, ricchissima stratificazione di senso e di sentimenti, una crisi che sembra mettere in discussione la scena e il suo approccio alla realtà. Tijuana è grande teatro politico nel senso più sfaccettato del termine, un piccolo capolavoro specie se messo al confronto con le nostre proposte di carattere sociale o di denuncia, grondanti retorica nella ricerca di buoni e cattivi, sempre con una verità in tasca da servire al pubblico. Tijuana non giudica, fornisce uno sguardo da entomologo che non arretra di fronte a nulla – nemmeno di fronte alle proprie contraddizioni – ma fa ugualmente pensare, crea disagio ed emoziona.