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SCHEDA SPETTACOLO: Il pifferaio magico
È un piccolo cult del loro repertorio fiabesco, Il pifferaio magico. Anche solo per quei trecentocinquanta topini di legno che si gettano nel fiume, ammaliati dalla musica di quell’uomo misterioso. È la scena clou dello spettacolo della Compagnia Marionettistica Carlo Colla & Figli, in cartellone presso l’Atelier Carlo Colla & Figli.
È un allestimento relativamente recente, datato 1997 e ricavato dall’omonima fiaba del fratelli Grimm, che però manca dalle scene milanesi dal 2008. Fresca di Premio Ubu «per la sua lunga e prestigiosa storia, fedele ai valori della tradizione e capace di rigenerarsi e di incantare generazioni diverse con soluzioni sceniche sempre improntate ad alta qualità artistica», la Compagnia Carlo Colla & Figli ha realizzato ad hoc, oltre ai 350 topi, 120 marionette, scene, costumi e attrezzeria, mentre a Danilo Lorenzini e Giuseppe Azzarelli si devono le suggestive musiche originali.
La vicenda, ispirata a un fatto realmente accaduto a Hamelin, in Bassa Sassonia, nel XIII secolo, racconta di un misterioso pifferaio che, giunto nella cittadina invasa dai topi, propone al borgomastro di disinfestarla dietro adeguato compenso. Al suono del suo piffero i ratti, come ipnotizzati, lo seguono e si gettano nel fiume vicino, ma gli incauti cittadini di Hamelin decidono di non mantenere la promessa e di non pagarlo. Tremenda sarà la vendetta del pifferaio che, con la sua musica, incanterà tutti i bambini della città, facendoli sparire per sempre.
Nella sostanziale fedeltà alla favola dei fratelli Grimm, Eugenio Monti Colla, sue la riscrittura e la regia, si è tuttavia concesso qualche non piccola “licenza”. Prima fra tutte, il lieto fine. Il pifferaio, infatti, restituendo i bambini ai ricchi ma ingrati abitanti di Hamelin, li spingerà a cambiare mentalità, a comprendere le qualità di un “diverso” e, nominato poeta di corte dall’imperatore, a reintegrarlo con tutti gli onori nella comunità. Un messaggio che non smette di essere attuale, raccontato con la grazia e la poesia di uno straordinario artigianato scenico sempre capace, come il pifferaio Hans, di incantare adulti e bambini.