dal: 10-10-2017 al: 15-10-2017
Terminato
Via Pompeo Cambiasi, 10 20131 Milano
Tel: 0226113133
Orari:

ore 21 (domenica ore 18.30)

Prezzi: 10 < 20 €

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SCHEDA SPETTACOLO: IL MISANTROPO, UNA COMMEDIA SULLA TRAGEDIA DI VIVERE ASSIEME

Stagione 2017-2018
Di Moliére e traduzione di adattamento di Marco Lorenzi
Regia di Marco Lorenzi
Cast Barbara Mazzi, Fabio Bisogni, Federico Manfredi, Marco Lorenzi, Raffaele Musella, Roberta Calia e Yuri D'Agostino
Una produzione La Corte Ospitale - RUBIERA (Re) e Tedaca-Il Mulino di Amleto - TORINO
Recensione di: Laura Bevione Voto 0

Il sottotitolo scelto dal giovane regista Marco Lorenzi – “una commedia sulla tragedia di vivere insieme” – bene sintetizza la chiave di lettura che egli coerentemente sviluppa in questo spettacolo esuberante e, allo stesso tempo, intrinsecamente riflessivo, in cui rappresentazione e metateatro si mescolano a comporre una disincantata meditazione sulla difficoltà di essere comunità.
Ostacoli e diffidenze che si sperimentano persino in quella effimera società che si ricrea ogni sera fra attori e pubblico ed ecco, allora, che lo spettacolo è introdotto da un monologo/dialogo con gli spettatori affidato a Raffaele Musella/ Filinte. Una relazione diret ta con la platea che è il vero filo rosso dello spettacolo: i camerini a vista sul fondo del palcoscenico, il coinvolgimento nella “festa” organizzata da Célimene…

La volontà è quella di non mascherare il lavoro teatrale così da spingere il pubblico ad accettare di instaurare con gli attori/personaggi una relazione che, per quanto destinata a durare appena l’ora e mezza dello spettacolo, sia il più possibile sincera.

Una trasparenza del meccanismo teatrale che non mina la fedeltà al dettato molièriano, bensì riesce a evidenziarne quella lucidità – amara e dolorosa – nell’osservare il genere umano che il drammaturgo francese travestì abilmente di disperata comicità. Pure in questo spettacolo si ride molto, anche grazie al versatile talento degli interpreti – compreso il regista, in scena in qualità di se stesso, intento anche a relazionarsi con gli attori – ma il gusto per il grottesco, unito alla sincerità della messinscena, cesellano un‘altra realtà, quella di una società in cui pare sempre più arduo relazionarsi schiettamente con gli altri.