dal: 16-05-2018 al: 20-05-2018
Terminato
via Giovanni Bovio, 5
Tel: 02 2700 2476
Orari:

Da ottobre 2017, Il teatro di Via Giovanni Bovio a Milano è diventata la “casa” del Teatro del Buratto, una delle compagnie di teatro di ricerca e di figura più longeve in Italia.

La sala, progettata dall’architetto Italo Rota, è il secondo polo culturale dedicato all’infanzia e ai più giovani dopo il Muba. L’aspetto innovativo della sala, con capienza di 384 posti a sedere, è dato dalla presenza di un sistema di tribune mobili che possono modificare l’assetto del palcoscenico.

 

 

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SCHEDA SPETTACOLO: LE CANZONI DEL SIGNOR DARIO FO

Stagione 2017-2018
Cast Giangilberto Monti e Paolo Tomelleri
Una produzione Teatro del Buratto
Voto 0

Note di presentazione

Esplorare il vasto repertorio musicale che Dario Fo ha firmato in carriera, passando dai brani scritti con Fiorenzo Carpi per il teatro alle ballate ironiche composte con Enzo Jannacci per il cabaret, senza trascurare il repertorio più melodico degli esordi televisivi o quello più barricadero negli anni della Palazzina Liberty, accompagnato dalla chitarra di Paolo Ciarchi, è stato l’obiettivo dello chansonnier Giangilberto Monti, in questo lungo “racconto musicale” ispirato a uno dei suoi maestri d’arte scenica.

Quello di Fo è forse uno dei repertori più amati ma anche meno praticati sul palco – a parte lo stesso autore e il suo alter ego musicale, Jannacci – e conoscerne le metafore poetiche, i ritornelli buffoneschi o le strofe più stralunate, significa anche ripercorrere una parte importante della storia del nostro paese, di cui è stato spesso portavoce. Il suo ostinato ribellismo, negli anni più oscuri del nostro paese, è testimoniato in questo libro dalle parole di Vito Molinari – regista e coautore della pluricensurata Canzonissima 1962 – dai ricordi del raffinato teatrante Filippo Crivelli o dalla lunga storia musicale del “tuttofonista” Paolo Ciarchi e dei suoi compari di scena, Ivan Della Mea e Giovanna Marini. Ma anche da figure più dimenticate (…) E se il nostro ultimo Premio Nobel – autore di oltre 250 canzoni – non ha mai smesso di voler divertire il pubblico, non ha nemmeno dimenticato che tra una rima e l’altra “sempre allegri bisogna stare”, proprio perché il nostro piangere fa male al re. Che detto dal principe dei buffoni, non è poco.