dal: 09-12-2016 al: 11-12-2016
Terminato
Viale Emilio Alemagna, 6, 20121 Milano
Tel: 02 72434258
Orari:

giovedì-mercoledì-venerdì-sabato ore 20:00

domenica ore 16:00

Prezzi: € 22-11 + prevendita €

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SCHEDA SPETTACOLO: LA STANZA DEL TRAMONTO

Stagione 2016-2017
Di Lina Prosa
Regia di Giorgio Zorcù
Cast Giampaolo Gotti e Sara Donzelli
Una produzione Accademia Mutamenti
Recensione di: Laura Caretti Voto 3

Si può riuscire a vedere, nella fine della vita, il tramonto di un giorno che vince le ombre della notte con un’improvvisa profusione di luci e colori? Questa è la visione a cui siamo guidati se ci lasciamo condurre nella Wunderkammer degli affetti e dei desideri che si apre nel secondo tempo de La stanza del tramonto.
Sparito il muro del corridoio d’ospedale, che all’inizio spingeva in proscenio i due protagonisti (un fratello e una sorella riuniti, dopo una lunga separazione, dalla malattia della madre), lo scenario all’improvviso si trasforma in un interno familiare senza confini e dalle infinite risorse. È la magia del teatro della vita, proprio nel momento della fine. La luce al neon non raggela più i figli nell’attesa davanti a una porta chiusa accessibile solo a medici e infermieri. Si è spenta insieme alla madre. Ed ecco che i due si ritrovano, a distanza di un anno, questa volta in uno spazio dove le ferite e le paure emergono dal profondo, ma per unirsi all’amore che sa prendersene cura. Il “senso” della fine spalanca l’orizzonte di una diversa percezione di sé e dell’altro. Il presente della malattia, si ricongiunge al passato di un’ infanzia felice condivisa. I corpi ritornano fanciulli, recuperano l’innocenza perduta e si liberano in una nudità accesa di gioia che si contrappone all’arrivo del buio.
Così Lina Prosa, su invito dell’attrice Sara Donzelli e del regista Giorgio Zorcù, ha tessuto i fili tematici della “cura” e della “fine” in un’opera composta “per” e “con” loro, in cui la realtà della malattia e della morte è sospesa in una dimensione poetica, esistenziale e drammaturgica che sa dare corpo e voce alla sostanza di cui sono fatti i nostri incubi e i nostri sogni. Ne è nato un testo che ha messo tutti alla prova e ha coinvolto, nel lungo processo di scrittura scenica, anche l’attore Giampaolo Gotti e gli artisti di Muta Imago, Claudia Sorace e Riccardo Fazi. E questa sinergia di talenti è continuata con uno spettacolo di forte impatto che sorprende, agisce sulla nostra cognizione del dolore, commuove la mente e il cuore.