dal: 16-03-2018 al: 18-03-2018
Terminato
Largo Corsia dei Servi, 4 Milano
Tel: 3482656879
Orari:

ORARIO SPETTACOLI
Venerdì ore 20.30
Sabato ore 19.30
Domenica ore 16.30

ORARI DI BIGLIETTERIA (nei giorni di spettacolo):
venerdì 18.00-20.30 / sabato 17.00-19.30 / domenica 14.30-16.30

Per prenotazioni
mail a biglietteria@incamminati.it
Numero di Tel. 3482656879

I biglietti prenotati e non ancora pagati devono essere ritirati entro mezz’ora prima dell’inizio dello spettacolo.

Prezzi: Intero 12,00 euro | Ridotto 7,00 euro (under 35, over 65, convenzionati e studenti di teatro) €

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SCHEDA SPETTACOLO: IL RITRATTO DELLA SALUTE

Stagione 2017-2018
Di Chiara Stoppa e Mattia Fabris
Regia di Mattia Fabris
Cast Chiara Stoppa
Una produzione ATIR Teatro Ringhiera
Recensione di: Laura Bevione Voto 0

Raccontare la propria storia e, allo stesso tempo, non dimenticare di essere un’attrice. In sostanza, aggirare il rischio concreto che la propria presenza sul palcoscenico sia percepita più quale una “testimonianza” che uno spettacolo a tutti gli effetti. La giovane Chiara Stoppa accetta la sfida, spinta da una necessità che è certo profonda e individuale ma anche artistica.

Farsi voce del travaglio vissuto e, narrandolo con il distacco che l’interpretazione attorale prevede, sezionarlo e valutarlo con proficua oggettività. Chiara è stata malata di tumore, l’ha scoperto durante una tournée in Sicilia e per un anno ha alternato lunghi ricoveri in ospedale a interminabili giornate di convalescenza a casa. La chemioterapia, l’autotrapianto, la preoccupazione e le stranezze della madre, l’affetto degli amici: l’attrice sintetizza in un’ora di spettacolo i lunghi mesi trascorsi sospesa fra la vita e la morte. Appoggiandosi soltanto a un tavolo, Chiara inanella episodi e aneddoti, riflessioni e scoperte, utilizzando la comicità e l’ironia quali armi per sconfiggere retorica e patetismo.

La complicità con l’amico e collega Mattia Fabris da una parte ha consentito a Chiara di riconoscere in quella “leggerezza” il tono più adatto ed efficace per parlare della propria vicenda; dall’altra, le ha restituito quel ruolo di “attrice” indispensabile per conferire cittadinanza teatrale al suo monologo. La capacità di ridere delle proprie debolezze e di descrivere con divertito affetto quelle di familiari e colleghi, la forza di prendere coscienza della propria malattia e, soprattutto, la lucidità di ascoltare il proprio corpo, riprendendone possesso e avviandosi così lentamente sul cammino della guarigione: c’è tutto questo nello spettacolo di Chiara. Un gioco di specchi e rimandi fra la donna e l’attrice che, turbinoso e coinvolgente, ci commuove e, in qualche modo, ci cura.