Note di presentazione

Con I Promessi sposi alla prova la compagnia (S)BLOCCO5 prosegue e conclude il suo studio su Giovanni Testori cominciato con La Monaca di Monza. La “parola” viene qui innalzata dall’autore a fondamento assoluto per l’arte teatrale.

La vicenda racconta di due attori trentenni, registi di se stessi, che provano a mostrare i dubbi e le difficoltà nell’interpretazione e “manipolazione” del testo, mantenersi fedeli agli intenti dell’autore, le complicazioni che si presentano nella costruzione pratica delle scene, l’incertezza davanti alla possibilità stessa di fare teatro. Ne I Promessi Sposi Alla Prova un maestro guida sei attori nella realizzazione di uno spettacolo dove è assente la figura del protagonista. Cosa resta ad un giovane attore quando i maestri non ci sono più? Testori – proprio attraverso le battute del Maestro – suggerisce che sono le parole stesse a restare; quindi cosa resta a due giovani attori se non scegliere come Maestro chi quelle parole le ha pensate e scritte?