dal: 15-11-2017 al: 19-11-2017
Terminato
Corso Magenta, 24, 20123, Milano
Tel: 02 8645 4546
Orari:

(salvo diversa indicazione)
Sala Teatro Litta
lunedì riposo
martedì, mercoledì, giovedì, venerdì, sabato ore 20:30
domenica ore 16:30

 

Prezzi: 10 < 21 €

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ALICE

UN PRINCIPE

SCHEDA SPETTACOLO: UN PRINCIPE

Di Traduzione e adattamento Massimiliano Burini e tratto da Amleto di William Shakespeare
Regia di Massimiliano Burini
Cast Amedeo Carlo Capitanelli, Andriy Maslonkin, Caterina Fiocchetti, Daniele Aureli, Greta Oldoni, Matteo Svolacchia e Raffaele Ottolenghi
Una produzione Occhisulmondo
Recensione di: Mario Bianchi Voto 3

Un Principe, della giovanissima compagnia perugina Occhisulmondo, condensa in un’ora e dieci tutta la vicenda scespiriana di Amleto, lasciandone però intatti tutti i passaggi fondamentali, anzi approfondendoli, e restituendoceli nella loro più intima essenza che, ancor oggi, pone dubbi e domande. Amleto, Geltrude, Claudio, Orazio, Laerte, Rosencrantz e Guilderstern, vestiti di rosso e nero, simili a pedine di una scacchiera (solo Ofelia è una farfalla leggera che viene inghiottita dalla ragnatela di un destino crudele) si muovono cupi, a scatti, caratterizzati senza eccessivi orpelli. La scena vuota, oscura, è così abitata da fantasmi fortemente espressivi, dove il Principe di Danimarca si pone come vittima sacrificale, essendo ben conscio che tutte le persone che lo circondano, persino la madre, vi abitano solo promuovendo i propri vizi, i rispettivi interessi, in un mondo dove tutto marcisce. Amleto grida la sua verità, ma non viene ascoltato. È un grido sommesso, che ci invita a non soccombere, ma a resistere, a “essere” appunto, rompendo l’assordante silenzio del “non essere” che ci circonda. Un grido in cui, ancora oggi, i coetanei del nostro protagonista, possono, senza fatica, identificarsi, riconoscendosi nella sua dolorosa solitudine, nella sua inevitabile sconfitta, che lo spettacolo comunica attraverso uno stile classico ma nel medesimo tempo ricco di suggestioni contemporanee. Molti i bellissimi momenti: dalla morte di Ofelia che danza quasi inerme, mentre la voce di Milva l’accompagna con le stesse memorabili parole del Bardo, al duello finale, presentato in modo parossistico sulle note di In the shirt degli Irrepressibles. Un ottimo risultato che ha avuto una lunga gestazione, come si dovrebbe fare per la creazione di ogni spettacolo, in tempi di crisi, maturando pian piano, con l’aiuto, in piccolo, di diverse entità che hanno coraggiosamente