dal: 01-03-2017 al: 12-03-2017
Terminato
Corso di Porta Romana, 63, 20122 Milano
Tel: 02 5518 1377
Orari:

Lunedì: riposo
Mercoledì, giovedì, sabato: ore 20.30
martedì e venerdì: ore 19:30
Domenica: ore 16.00

Prezzi: 13,50 < 34 €

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SCHEDA SPETTACOLO: LE PRÉNOM (Cena tra amici)

Stagione 2016-2017
Di Alexandre De La Patellière e Matthieu Delaporte
Regia di Antonio Zavatteri
Cast Alberto Giusta, Aldo Ottobrino, Alessia Giuliani, Davide Lorino e Gisella Szaniszló
Una produzione Teatro Stabile Di Genova
Recensione di: Gianni Poli Voto 3.5

Mira all’efficacia comica la regia di Antonio Zavatteri in questo Le Prénom, ben tradotto da Fausto Paravidino, e in effetti si ride per le battute, gli equivoci e la suspense, che ritmano la rappresentazione.
Lo scontro nasce dalla rivelazione del nome dell’atteso maschietto, figlio nascituro di Vincent e Anna, che si chiamerà Adolphe, evocatore di un famigerato Adolf. Pierre, il cognato, reagisce indignato e serioso, mentre Elisabeth, la sorella di Vincent, serve la cena, attenta anche a Claude, un amico comune. All’arrivo di Anna, il gruppo è in piena tempesta emotiva, fra risentimenti e torti segreti riesumati. Gli equilibri vacillano. Affiora persino il sospetto che Claude, schivo e serio orchestrale (suona il trombone), sia omosessuale. Ma la smentita viene, in una scena sorprendente, dalla scoperta che è l’amante della madre vedova di Elisabeth e Vincent. Sconvolto, questi lo picchia. L’armonia tornerà alla nascita d’una bambina, che riceverà il nome della nonna, Françoise. Aldo Ottobrino (Narratore all’inizio e nel finale), è un Vincent retto dalla sicurezza del proprio benessere e dei suoi status symbol. La sua compagna (Gisella Szaniszlò) si distingue per l’eleganza innata, mentre Elisabeth, un’Alessia Giuliani di premurosa, calda familiarità, chiude con un bilancio sofferto, mirabilmente calibrato, la storia della sua vita, subalterna al marito, il professore universitario, affermato e snob, che Alberto Giusta mostra in tutte le sue fragilità. Appare eccessivo lo sfogo di Vincent, usurpato dell’affetto materno, contro Claude, reso simpatica vittima da un imperturbabile Davide Lorino. Il divertimento funziona e ciascuno emerge protagonista in dialoghi accesi e serrati.
Forse si poteva mitigare, come avevano fatto gli autori adattando la pièce per il cinema, la passionalità degli interpreti, che qui scelgono una comunicazione di penetrante spontaneità e di adesione totale allo spirito giovanile della Compagnia.