dal: 29-11-2018 al: 23-12-2018
Terminato
Via Pier Lombardo, 14, 20135 Milano
Tel: 02 599951

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SCHEDA SPETTACOLO: UOMO SOLO IN FILA. I PENSIERI DI PASQUALE

Stagione 2018 -2019
Di Maurizio Micheli
Regia di Luca Sandri
Cast Gianluca Sambataro al pianoforte e Maurizio Micheli
Una produzione Teatro Franco Parenti
Recensione di: Albarosa Camaldo Voto 3.5

Ennesima prova per Maurizio Micheli, autore e attore a confronto con interrogativi fondamentali dell’esistenza con lo spettacolo Uomo solo in fila. I pensieri di Pasquale.
Un uomo in fila, in un fantomatico ufficio pubblico, che potrebbe essere quello delle entrate, attende di capire il motivo per cui è stato convocato, vorrebbe andarsene e invece aspetta il proprio destino.
Con ironia e la consueta padronanza dei mezzi scenici, Micheli parla col personaggio di Giuseppe, identificato da una luce che si accende a intermittenza su una sedia vuota, a sottolineare la spersonificazione indotta dalla burocrazia, e interagisce con un attonito ragioniere (il pianista Gianluca Sambataro) in un’atmosfera sospesa tra Samuel Beckett e Franz Kafka, con l’aiuto di una spoglia scenografia in cui troneggia la scritta “Darete e vi sarà dato”, a cui qualcuno ha aggiunto un ironico “non”. In sintonia con l’espressivo pianista (Gianluca Sambataro), Micheli propone in successione una serie di sketch comico-esistenziali. Si spazia così della parodia sulla disuguaglianza tra i ricchi, che osservano il mare dalle loro barche, e i poveri, che, dopo la spiaggia, si ritirano in torride pensioni per farsi divorare delle zanzare, alle caratterizzazioni dei dialetti italiani tramite canzoni. Non mancano riflessioni sulla situazione odierna dell’ambiente rovinato dall’uomo, sulla sottomissione al web, sulla condizione umana in eterna attesa di qualcosa, sulla necessità di avere una fede. Grazie alle sue doti di versatilità e di trasformismo, Micheli recita, in una sorta di flusso di coscienza, tra canzoni eseguite dal vivo e in un susseguirsi vorticoso di pensieri, battute, parodie di personaggi famosi e comuni, cui da vita aggiungendo semplicemente un elemento come un cappello, un mantello, una parrucca. Come ai tempi d’oro del varietà.