Sala Shakespeare: MAR-SAB: 20:30 / DOM: 16:30
Sala Fassbinder*: MAR-SAB: 21:00 / DOM: 16:00
Sala Bausch: MAR-SAB: 19:30 / DOM: 15:30
*Sala soggetta a cambio d’orari.
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SCHEDA SPETTACOLO: UNA SERIE DI STRAVAGANTI VICENDE
Darkness, fear, death, grave. Ossessioni incubi, allucinazioni. Edgard Allan Poe muore alcolizzato, in miseria, tra deliri e visioni mostruose. Tutta la sua vita è un tormento continuo: conflitti, incomprensioni, improvvise morti. Ferdinando Bruni e Francesco Frongia registi (il primo anche interprete) ne hanno tratto un monologo, impressionante per disperazione, strazio, ribellione, furia dal titolo Una serie di stravaganti vicende. Frongia ha curato anche la parte visuale: disegni e proiezioni, Theo Teardo la parte musicale, anch’essa impressionante per forza, intensità. Un monologo breve, impetuoso, veemente. La voce di Bruni invade, aggredisce, tuona. Intorno volano immagini tratte dai racconti più famosi, dal Corvo a Il gatto nero, da Eleonora a La cassa oblunga. In scena, appunto, una cassa da morto e intorno volteggiano tutte le sue ossessioni, essere sepolto vivo, l’orrore della decomposizione, l’ombra che avvolge la mente, lo specchio che riflette volti deformi. Tutto lo sconvolgimento, lo strazio di un’esistenza divorata dall’angoscia affiora nelle parole di Bruni. Magnifica prova. E’ un attore forse unico nel panorama del nostro teatro: sa essere a volte ironico, leggero, sornione, indolente a volte irruente, passionale, tumultuoso. I suoi monologhi (un esempio per tutti, La tempesta shkespeariana raccontata da solo), le sue letture (Dickens, Wilde) sono esempi di rigore, intelligenza, perfetta padronanza. E sorprende tutte le volte. Una lunga storia, la sua, che andrebbe raccontata.