Calcola percorso
Potrebbe interessarti anche
Io, Vincent Van Gogh
Partenza in salita
Aspra + The Verge of Ruin
Piccoli crimini coniugali
SCHEDA SPETTACOLO: TU SEI AGATHA
Tu sei Agatha di Lorenzo Ponte che dirige Valentina Picello e Christian La Rosa in una storia tratta da Agatha di Marguerite Duras.
Nudi. Fratello e sorella. Stanze vuote: le stanze della loro infanzia, ora abbandonate. Parole tra loro d’amore: un amore impossibile, incestuoso. Lei ha deciso di partire, interrompere il rapporto con il fratello: ha incontrato un uomo e andrà a vivere con lui. Non si toccano mai, se non alla fine quando il loro rapporto ha perduto ogni senso. E’ forse il loro ultimo incontro. C’è lo strazio dell’abbandono, il bruciare della passione, l’inquietudine dei ricordi, i fantasmi di un’adolescenza turbata, il tormento segreto che ognuno si porta dentro e osa per una volta dire ad alta voce. Vagano da una stanza all’altra, cercando nel vuoto il senso del loro rapporto, i frammenti indicibili della loro storia. E il pubblico li segue, spostandosi con loro di stanza in stanza, di confessione in confessione. Bel testo teatrale di Marguerite Duras, adattato in modo molto intelligente del regista Lorenzo Ponte: racconta di “un sentimento che non sembra avere ancora vocabolario, costumi, riti”. Un testo che ha bisogno di spazi astratti, toni sospesi, luci delicate, e soprattutto di due interpreti superlativi, come lo sono Valentina Picello e Christian De Rosa, magnificamente diretti da Ponte. Sono nudi per tutta l’ora di spettacolo: non ci se ne accorge. Valentina Picello si è già dimostrata in altre occasioni attrice di grandissimo talento: qui è leggera, malinconica, angosciata, talora come spaesata, indifesa, fragile. Grandiosa. Christian La Rosa ha grande temperamento e può farne uso eccessivo: qui è miracolosamente misurato, intenso, asciutto, mai sopra le righe. E’ raro veder due attori in così perfetta sintonia: grazie sicuramente alla direzione equilibrata, attenta, poetica di Lorenzo Ponte. Si esce emozionati: non capita spesso. Lo spettacolo è andato in scena in anteprima in un appartamento disabitato della casa-museo Boschi: non si poteva trovare spazi più suggestivi. Repliche al Parenti.