Sala Shakespeare: MAR-SAB: 20:30 / DOM: 16:30
Sala Fassbinder*: MAR-SAB: 21:00 / DOM: 16:00
Sala Bausch: MAR-SAB: 19:30 / DOM: 15:30
*Sala soggetta a cambio d’orari.
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SCHEDA SPETTACOLO: THANKS FOR VASELINA
Un figlio – con complesso di Edipo, Giocasta e chi più ne ha più ne metta – intento a coltivare in casa marijuana in quantità industriale; un amico-complice violentemente pacifista e antiamericano che all’occorrenza non disdegna il vile denaro; una madre schiava delle slot machine che chiede spiccioli a tutti e accudisce una vecchia zia rimbambita; una cicciona con genitore brutale e fratello sedicenne handicappato che trastulla con gelati e masturbazioni; un padre in pieno delirio mistico e diventato transessuale, che torna, dopo quindici anni, dal Sud America prigioniero di una setta religiosa ghiotta di donazioni. Sono questi i personaggi messi in campo in Thanks for vaselina spettacolo «dedicato a tutti i familiari delle vittime e a tutte le vittime dei familiari» scritto da Gabriele Di Luca per Carrozzeria Orfeo.
Un testo, ovviamente, politicamente scorrettissimo che trova in un grottesco irrispettoso ed esagerato il modo per fotografare deserti dell’anima, solitudini e abbandoni. Una drammaturgia serratissima che non lascia tregua allo spettatore, coinvolgendolo in ogni istante e garantendo, in ogni momento, gran divertimento, più o meno amaro, più o meno mettendo a fuoco la problematicità delle tematiche affrontate. Lo scoppiettante succedersi delle parole e degli eventi trova il contraltare nella regia altrettanto vertiginosa che può contare su di un insieme di efficacissimi interpreti. Scorrevole nella prima parte, cede un po’ in seguito con l’utilizzo di una serie di stacchi di buio a segnare il passaggio da una scena all’altra che forse sono superflui, come inutile è il ricorrere a un registro drammatico che per qualche attimo coinvolge anche il testo. Ma sono solo dettagli di uno spettacolo godibile e travolgente e gli attori reggono, costantemente “in parte” e provvisti di inesausta energia.
Un bel risultato che fa centrare a Thanks for vaselina la non semplice ambizione di poter rappresentare – in maniera certo pericolosa ma né retorica né banale – la dolente mostruosità del nostro mondo.