dal: 07-02-2019 al: 24-02-2019
Terminato
Via Alessandro Manzoni, 42, 20121 Milano
Tel: 02 763 6901
Orari:

Martedì – sabato: ore 20.45
Domenica: ore 15.30

Prezzi: 20 < 34 €

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SCHEDA SPETTACOLO: TEMPI NUOVI

Stagione 2018 -2019
Di Cristina Comencini
Regia di Cristina Comencini
Cast Ennio Fantastichini e Iaia Forte
Una produzione Compagnia Enfi Teatro e Teatro Stabile del Veneto
Recensione di: Stefania Maraucci Voto 0

Tempi nuovi, scritto e diretto da Cristina Comencini, parla di una famiglia investita e destabilizzata dagli incalzanti cambiamenti della nostra epoca: da quelli nel campo dell’elettronica a quelli del mondo del lavoro e delle relazioni di coppia. Argomenti decisamente seri che la Comencini sceglie di affrontare in chiave marcatamente comica, puntando essenzialmente sulla verve dei bravi Ennio Fantastichini e Iaia Forte, che interpretano il ruolo dei genitori.

Giuseppe è uno storico attaccato ai suoi innumerevoli e amatissimi libri, ma non del tutto indifferente al computer che usa combinando pasticci. Suo figlio Antonio, invece, è un esemplare perfetto della sua epoca fatta di connessioni rapide e priva di qualsiasi legame col passato, che entra in relazione con il sapere del padre soltanto quando ha bisogno di scrivere un compito sulla Resistenza. Sabina è una giornalista, che si considera più “moderna” del marito solamente perché ha seguito un corso di aggiornamento per imparare a dare una notizia in tre righe e non essere licenziata. Clementina è la figlia maggiore della coppia: vive fuori casa e i genitori la credono felicemente fidanzata con Davide, ma in realtà convive con una donna incinta grazie all’inseminazione artificiale.
Con un’improvvisa e discutibile virata drammaturgica, dopo una non meglio precisata operazione, Giuseppe diventa un maniaco della rete e della tecnologia e non vuol più saperne dei suoi studi e dei suoi libri, salvo poi trovare il proverbiale punto di equilibrio. I personaggi sono appiattiti su stereotipi piuttosto banali, cui la regia non riesce a dare spessore.

La scena che riproduce uno studio smaccatamente “finto” con i volumi dipinti nelle librerie, i passaggi drammaturgici poco verosimili e non sempre coerenti delineano, in definitiva, uno spettacolo piuttosto inconsistente e di puro intrattenimento.