dal: 07-12-2019 al: 08-12-2019
Terminato
Via Pier Lombardo, 14, 20135 Milano
Tel: 02 599951

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SCHEDA SPETTACOLO: Sulla morte, senza esagerare

Stagione 2019 -2020
Di Riccardo Pippa
Regia di Riccardo Pippa
Cast Andrea Panigatti, Claudia Caldarano, Giovanni Longhin, Matteo Vitanza e Sandro Pivotti
Una produzione Teatro dei Gordi e TieffeTeatro Milano
Recensione di: Diego Vincenti Voto 3

UNA SFIDA MUTA ALLA NERA SIGNORA 

And death shall have no dominion. E la morte non avrà più dominio, come scriveva Dylan Thomas. Al limite un ruolo da contabile. Vestita come un impiegato, annoiata come un impiegato. Manco una macchinetta del caffè dove sudar fuori la frustrazione. Questo l’immaginario dei Gordi, che nel titolo omaggiano una (bellissima) poesia di Wisława Szymborska. I versi scorrono alle spalle degli attori, un po’ buttati lì nella forma, più centrati in una sostanza ironica e delicatissima nel mettere alla berlina una morte che “a nessuno può sottrarre il tempo raggiunto”. Lavoro breve, già vincitore del Premio Scintille, dove si sacrificano la parola e i volti, nascosti dietro alle maschere. Scelta radicale. E felicissima. Che amplifica l’espressività e la forza del gesto. Mosaico di sketch e di personaggi esemplari che, uno alla volta, si ritrovano davanti un grigio ragionier Filini: a destra si vive, a sinistra si muore. A percorrere quei pochi metri un suicida (o forse no), un ragazzo in auto, un vecchio, una mamma. Cose così. Non è uno spettacolo perfetto. Ma è intelligente. E raggiunge momenti di vera poesia: la donna incinta, i due anziani, perfino la rabbia muta e rassegnata del soldato. Merito degli interpreti e di un progetto brillante, per idee e ispirazione. Dove si accompagna lo spettatore nell’emozione senza eccedere nella malizia, lasciando “parlare” gli episodi. Tema delicato d’altronde, si presta alle proiezioni individuali nonostante lo spirito comico. Uno dei problemi è chiaramente la ripetitività dello schema, che si tenta di spezzare attraverso altalenanti escamotage drammaturgici e scenici, lavorando sulla spazialità. Così come rimane l’impressione che una tecnica più precisa accompagnerebbe con maggior solidità lo spettacolo. Ma la costruzione modulare si presta ai ritocchi. E Sulla morte, senza esagerare può essere un punto di svolta per i Gordi. Magari indicando la via per un’omogeneità poetica fino a oggi tentennante. Oppure aprendo alla compagnia il mercato internazionale. Questa sì un’occasione che non andrebbe sprecata.