dal: 02-12-2016 al: 04-12-2016
Terminato
via Savona, 10, 20144, Milano
Tel: 02 8323126
Orari:

Lunedì-Sabato: ore 21.00
Domenica: ore 16:00

Prezzi: 10 < 21 €

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SCHEDA SPETTACOLO: A TESTA SUTTA

A testa sutta Milano in scena
Stagione 2016-2017
Di Luana Rondinelli
Regia di Giovanni Carta
Cast Giovanni Carta
Una produzione Accura Teatro
Recensione di: Fabrizio Sebastian Caleffi Voto 4

CARTA CANTA (NESSUN DORMA)

Carta Canta, Vilàn Dorma è un proverbio milanese: la carta scritta conta, il villico villano rimane bell’addormentato nel fosco bosco dell’analfabetismo. Qui a Milano la Carta che Conta è il testo A Testa Sutta della Luana Rondinelli che fa primavera di nuova drammaturgia (e viene anche dal giurato che riferisce insignita del Premio Fersen 2016) e il Giovanni che la canta è il Carta protagonista.
Qui a Milano, città che tanto giovo’ al Verga e alla sua scrittura, nessun dorme malgrado lo slang sicul-ostroghot del monologo su una diversità a colori chiari nella Trinacria in b/n, più nera che bianca: nivura. A tener ben desta l’attenzione e fresca l’emozione è l’interpretazione polifonica del Don Giovanni di Sicilia, un Carta con le carte in regola, un retroterra brancatiano e l’epica etnea del mattatore vulcanico. Nei panni di un biondo glaucopide, del suo doppio scuro (e oscuro), della zietta pazzerella cocorita ritratta in due battute samba che ne sintetizzano la sorellanza carioca con una figurina dell’Epinal di Bahia Jorge Amado e di altri caratteri sciorinati senza posa.
Qui a Milano, gran successo vitale nella rassegna  ideata dalla vitalissima Francesca Vitale e organizzata dal Renato Lombardo (cognomen omen di teatro fusion).
Ma nessun dorma sugli allori. Rondinelli continui a migrare con volo anche transatlantico e Carta a rimescolar le carte per giocare ruoli imprevedibili.
E se noi ci mettiamo A testa sutta in via Savona ci ritroviamo con la nuca appoggiata alla Terra dove fioriscono i limoni desiderosi di ascoltar altri copioni (come questo). Per tagliare il Marsala col bourbon (echi borbonici) e taliare spettacoli (come questo) che ci fa assaporare un cocktail d’italianità come somma di diversità.