dal: 12-12-2016 al: 22-12-2016
Terminato
via Savona, 10, 20144, Milano
Tel: 02 8323126
Orari:

Lunedì-Sabato: ore 21.00
Domenica: ore 16:00

Prezzi: 10 < 21 €

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SCHEDA SPETTACOLO: QUESTA SONO IO

Stagione 2016-2017
Di Federico Guerri
Regia di Alessandro Castellucci
Cast Monica Faggiani
Una produzione Produzione TLLT
Recensione di: Arianna Lomolino Voto 4

Per la regia di Alessandro Castellucci, in Questa sono io Monica Faggiani è Laura Prete, figlia del rampantismo televisivo, ormai star affermata e direttrice di una scuola per giovani ambiziose ragazze. Lo spettacolo inizia a luci accese, come se ci si trovasse in uno studio televisivo. Al centro della scena, su un piedistallo, si trova una Laura civettuola e poco usa alle buona maniere. Verrà intervistata sulla sua vita e carriera da Furio Mosca, uno dei quei personaggi che scoprono talenti e, come si dice… li aiutano, parte quindi di quella schiera di conoscenze che daranno a Laura il lasciapassare per il successo.

Castellucci lavora con perizia sulle sincronie, i giochi di luce e un uso davvero seducente nelle ombre, soprattutto nella seconda parte dello spettacolo, quando Monica Faggiani getta la maschera portando in scena l’altra faccia di questa protagonista sì estrema, ma anche buffa nelle sue frivolezze e nella sua ingenuità.
Il lavoro dell’attrice merita un’attenzione speciale, dalla Locandiera e Hedda Gabler Monica Faggiani arriva a scegliere un personaggio atipico, eppure reale emblema della contemporaneità. E non perché Laura Prete sia facilmente collocabile: la ragione dello spettacolo è verticale e si prepara a scendere sempre più in profondità.
Non sono la superficialità o l’opportunismo a scuotere, non si resta offesi o indignati. L’umanità viscerale e calorosa dell’interpretazione può dirsi priva di giudizio, spoglia della volontà di consegnare un messaggio perentorio o educativo a tutti i costi. È uno spettacolo che sembra accettare la complessità del reale sfuggendo alla necessità di definizione, e così si (dis)articola.
Questa è una storia che trasversalmente tocca età, generi, classi, culture, e se il femminile di oggi ha bisogno di dirsi è proprio con queste voci, che non necessitano di cattivi da additare e di buoni da martirizzare, voci capaci di cogliere e trarre forza dal presente più immediato e contraddittorio. Questa sono io è la superficie scintillante di un oggetto di cui non sempre siamo disposti a riconoscere le opacità. Uno spettacolo ampio, accattivante, importante. Le sale dei teatri non dovrebbero restare vuote.