dal: 05-03-2019 al: 06-03-2019
Terminato
Corso Buenos Aires, 33, 20124 Milano
Tel: 02 0066 0606
Orari:

Sala Shakespeare: MAR-SAB: 20:30 / DOM: 16:30
Sala Fassbinder*: MAR-SAB: 21:00 / DOM: 16:00
Sala Bausch: MAR-SAB: 19:30 / DOM: 15:30

*Sala soggetta a cambio d’orari.

 

 

Prezzi: 13,50 < 33 €

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SCHEDA SPETTACOLO: PETER PAN GUARDA SOTTO LE GONNE

Stagione 2018 -2019
Di Greta Cappelletti e Liv Ferracchiati
Regia di Liv Ferracchiati
Cast Alice Raffaelli, Chiara Leoncini, e le voci di Ferdinando Bruni e Mariangela Granelli, Linda Caridi e Luciano Ariel Lanza
Una produzione con il sostegno di Campo Teatrale e CAOS - Centro arti Opificio Siri e The Baby Walk
Recensione di: Claudia Cannella Voto 0

Peter Pan non voleva crescere per scansare responsabilità, per non fare scelte, per non doversi conformare a un ruolo e a un mondo in cui non sapeva bene come collocarsi. Partendo da questo assunto e mettendo in parallelo i personaggi del romanzo di James Matthew Barrie con quelli dello spettacolo, la giovane compagnia The Baby Walk va a indagare il disagio dei bambini e degli adolescenti transgender nel momento in cui, entrando nell’età dello sviluppo, si trovano a fare i conti con i primi impulsi sessuali e con la propria identità di genere. Argomento delicato, spinoso e doloroso che Liv Ferracchiati – sua la drammaturgia, insieme a Greta Cappelletti, e la regia – riesce ad affrontare con sorprendente grazia senza abdicare a una profondità di sguardo tenera e dolente, che si riflette nella fresca naturalezza con cui le due protagoniste (Alice Raffaelli e Linda Caridi, davvero brave) aderiscono ai loro personaggi.

Il suo Peter Pan guarda sotto le gonne, primo tassello di una trilogia sulla transessualità, tiene infatti un preciso equilibrio emotivo tra le tinte delicate di un acquerello, l’ironia pop di un fumetto e il realismo di tanti piccoli episodi della quotidianità adolescenziale, rivelatori di una dicotomia tra corpo e mente, troppo spesso archiviata dagli adulti con giudizi o comportamenti sommari. Come quelli dei genitori di un’undicenne Peter Pan (accompagnata in scena da un doppio maschile, Luciano Ariel Lanza), costretta a indossare un abitino rosa ma amante dei goal di Roberto Baggio, che si scopre innamorata di una “scafata” Wendy tredicenne in anfibi e minigonna conosciuta ai giardinetti. Tra loro una fata bislacca (Chiara Leoncini) che dice di essere il sostituto dello psicanalista per bambini senza soldi e tampina a più riprese gli spettatori (interazione superflua, ma peccato veniale). Ma quando Peter Pan dirà in famiglia di avere una testa da maschio in un corpo da femmina, le fate non basteranno a evitare reazioni ostili e, forse, un tragico epilogo.