dal: 26-02-2016 al: 28-02-2016
Terminato
Viale dell'Innovazione, 20, 20125 Milano
Tel: 02 6411 42200
Orari:

MARTEDÌ ORE 21:00
MERCOLEDÌ ORE 21:00
GIOVEDÌ ORE 21:00
VENERDÌ ORE 21:00
SABATO ORE 21:00
DOMENICA ORE 16:00

Prezzi: 30 < 70 €

Calcola percorso

SCHEDA SPETTACOLO: “Penso che un sogno così…”

Stagione 2015-2016
Di Giuseppe Fiorello e Vittorio Moroni
Regia di Giampiero Solari
Cast Giuseppe Fiorello
Recensione di: Albarosa Camaldo Voto 2.5

Chi è cresciuto con le canzoni di Domenico Modugno, e spera di sentirle cantare da Giuseppe Fiorello – che ha la fortuna di avere una tonalità di voce che ricorda Mr Volare, senza imitarlo e che ha avuto l’onore di interpretarlo in una fiction di successo in tv, con la benedizione della moglie, Franca Gandolfi – deve penare parecchio per ascoltarne qualche stralcio per altro bene interpretato.

Penso che un sogno così è uno spettacolo ibrido: non è un concerto, non è un one man show, per cui Fiorello non è pronto nonostante le sue prove di attore televisivo, non è un musical sulla vita di Modugno, ma è un continuo tentativo di riconoscere corrispondenze tra la vita della famiglia Fiorello e quella del cantante, di cui il padre di Giuseppe era un fan. Sulle note delle canzoni di Modugno si ripercorrono infatti le nascite dei quattro fratelli Fiorello, le feste dei paesi siciliani con le luminarie, gli episodi ripetuti più volte del timido picciriddu, Beppe appunto, i viaggi in macchina per andare al mare tutti insieme cantando, la vita degli emigranti, quando i due fratelli, Giuseppe e Rosario, arrivano a Milano in cerca di fortuna nel mondo dello spettacolo e vengono trattati da “terroni”, la morte del capofamiglia. Episodi di vita comune, dove le musiche di Modugno scandiscono i momenti salienti delle storie familiari in cui tanti italiani si possono riconoscere.

Fiorello ha una bella voce, sostenuto anche dalle musiche eseguite dal vivo e dai video di Cristina Redini, in cui compare il vero Modugno. Cosa che non fa altro che riconfermare che il Mimmo Nazionale era un’altra cosa nella sua vitalità, nell’energia e nell’umiltà di chi si è fatto da solo grazie a doti straordinarie, ma anche grazie alla voglia di rivincita che lo ha reso modello di tanti emigranti o di tanti italiani che, negli anni del boom economico, hanno raggiunto i loro obiettivi, sognando sulle melodie delle sue canzoni. Nemmeno la regia di Solari riesce ad attribuire a Penso che un sogno così lo sprint di altri spettacoli da lui confezionati su misura e con successo per gli artisti coinvolti

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