Il drammaturgo Gianni Clementi presta la sua penna a raccontare una storia vera, dandole un tono brillante, ma anche commovente, nel descrivere situazioni realmente accadute a Corrado Tedeschi e a sua figlia Camilla, raccolte nella pièce Partenza in salita. Durante una serie di lezioni di guida, simboleggiate dalla riproduzione di un interno di una automobile, unico elemento scenografico, Tedeschi dialoga, litiga, propone lezioni di vita alla figlia, e non solo su come si guida.
In un evolversi di battute i due si conoscono meglio e si confrontano in un dialogo, anche commovente, quando Tedeschi ricorda di un’operazione realmente subita o quando ripercorre i primi momenti con la bambina neonata. La naturalezza della recitazione di Camilla Tedeschi è animata anche dal linguaggio giovanile e dagli atteggiamenti volutamente polemici: sembra appunto litigare con il padre, eterno Peter Pan, ma si confida anche con lui sui suoi primi innamoramenti, come potrebbero fare a casa loro, dando vivacità allo spettacolo, contribuendo a far scorrere la vicenda con leggerezza e spontaneità. Tedeschi, data la sua lunga frequentazione teatrale, tiene le fila dello spettacolo, porgendo sempre la battuta al momento giusto ora in modo ironico, ora serio, ora solo divertito per la forzata convivenza con la figlia che sta conoscendo meglio. Originale trovata del copione è l’invenzione di un elemento di comuni ricordi tra padre e figlia, divisi, per esempio, invece dal tipo di musica da ascoltare: il gioco in cui devono indovinare celebri frasi dei film di cui entrambi sono appassionati, così il cinema unisce i due protagonisti anche quando si trovano in momenti di tensione fra loro.  Alla fine ognuno supererà le difficoltà: il padre la temuta operazione e la figlia l’esame di guida con tanto di “partenza in salita”.