dal: 08-02-2018 al: 12-02-2018
Terminato
via Savona, 10, 20144, Milano
Tel: 02 8323126
Orari:

Lunedì-Sabato: ore 21.00
Domenica: ore 16:00

Prezzi: 10 < 21 €

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SCHEDA SPETTACOLO: NUOVO EDEN

Stagione 2017-2018
Di Jessica Leonello
Regia di Manuel Renga
Cast Jessica Leonello
Una produzione CHRONOS3 e Con il sostegno di Residenza Idra e Verdecoprente Residenze Artistiche e ASM Brescia
Voto 0

Quartiere del Carmine, Brescia. In pieno centro storico. La zona plebea della città. Di artisti e prostitute, malandrini e perdigiorno. Il collasso bohémien dell’operosa e stanca città di provincia. A due passi dalle grasse vie del centro, piene di signore in crinolina e con la puzza sotto al naso. Qui non arrivano i fumi delle ciminiere e i clangori delle grandi industrie. Non arrivano i flussi di denaro da consumare. Scorre un sacco di alcool. E quelli perbene ci mettono piede per qualche ora di paradiso.

Dolores siede sulla seggiola poco più in là dell’uscio di casa. E’ alta, nordica, austera, parrucca bionda e tacchi alti. Aspetta qualcuno in cerca di compagnia. All’anagrafe è Andrea. Prima di trasformarsi. Anche il quartiere non è più lo stesso. Nel giro di trent’anni sono mutati facciate e volti, abitudini e attività.

Il teatro di figura di Jessica Leonello, nata e vissuta a Brescia ma palermitana di sangue, scruta tra le vie popolari e popolose di questo “Luna Park” di città. Senza avidità né sensazionalismo. Come farebbe un Flaneur di Baudelairiana memoria, innamorata dei paesaggi urbani e dalle vite che vi si muovono. Delle trasformazioni e delle storie ne racconta per il linguaggio visionario e trasognante della figura: puppet e maschere a immobilizzare l’espressionismo e restituire vitalità alla proiezione immaginifica; filmati in video; il principio strutturale di netta definizione iconografica a stimolazione d’un percepire centrifugo. In altre parole il godimento sensoriale attraverso l’utilizzo di tutti i sensi provocato dalla drammatizzazione estetica. Ed è un’estetica giocosa. Per l’efficacia di gesto, parola e disegno scenografico (una “macchina” scenografica mobile a moltiplicare luoghi e ambienti).

La supremazia delle tecniche attoriali della Leonello a dar vita ai suoi personaggi in figura, è la nota di gusto d’uno spettacolo interessante ma in via di definizione. C’è del dionisiaco nello smembrarsi dell’attrice nella presenza scenica dei suoi personaggi, Dolores, Cesare, Gurpeet. L’uno che rivive e si conserva nell’individuazione. A ricreare lo stato di tensione emotiva propria dell’arte di cui il Dio greco è patrono: l’ebbrezza della meraviglia.