Fra serio e faceto, è la Mancini stessa che racconta la nascita di Mi piace da morire:
“Quando ho deciso di scrivere questo nuovo spettacolo, non sapevo da dove cominciare.
Avevo la stessa sensazione di quando, da ragazzina, arrivavo a casa con i compiti da fare.
Io pensavo di raccontare i ‘fatti miei’ e invece erano i ‘fatti nostri’”. Amore, vita, sesso, morte: quante volte ci fermiamo a pensarci?
“Ho chiamato mio marito e gli ho detto: tu mi piaci da morire, grazie!
E mi sono messa a scrivere, scrivere, scrivere…”.
La sua stanza, il cuore di tutto; è da qui che l’attrice inizia a metter nero su bianco le sue contraddizioni, le sue paure, le sue gioie. Di più, tutto muove dal suo letto, in cui dormirebbe sempre, mangerebbe sempre e sempre farebbe l’amore e da cui le piace scrivere, ridere e scherzare. Anzi: le “piace da morire”!
Compagni di viaggio Manuel Serantes Cristal, “prezioso maestro, regista, scrittore, autore e grande poeta al quale Alda Merini dedica tante poesie”, scrive; Daniele Longo, “musicista, tastierista e non solo, compone la musica di scena e arrangia canzoni note, grazie al suo talento eclettico e versatile”; e, per i testi, Manuel Serantes Cristal, Giovanni Tamborrino, Marco Del Conte, “raffinati autori teatrali che firmano anche programmi televisivi (…) oltre a vantare collaborazioni con grandi comici”, come ci tiene a puntualizzare.