Martedì – Giovedì – Venerdì – Sabato ore 20.30
Mercoledì – Domenica ore 15.30
Calcola percorso
Potrebbe interessarti anche
Alle 5 da me
MDLSX
CRINKLED. Due vite piegate, spiegazzate, sgualcite
BABBELISH
SCHEDA SPETTACOLO: L’INQUILINA DEL PIANO DI SOPRA
Due solitudini a confronto nella divertente commedia di Pierre Chesnot L’inquilina del piano di sopra: la single Sophie, Gaia De Laurentiis, e Bertrand, eccentrico e misogino professore universitario, interpretato da Ugo Dighero, due vicini di casa che si incontrano fortuitamente la sera del temuto quarantesimo compleanno di lei.
Il regista Stefano Artissunch ha deciso di rendere visivamente i mondi contrapposti dei due personaggi attraverso la scenografia, appaiono così i due appartamenti disposti in scena uno sopra l’altro: quello dell’inquilina del piano di sopra, appunto, e sotto quello del brontolone e intollerante Bertrand.
La casa del professore appare piena di strani oggetti, disposti secondo una logica di ordine e razionalità, mentre incastrata sopra si vede la disordinata casa dell’angosciata neoquarantenne. I due attori giocano all’interno della scenografia passando da un piano all’altro tramite scalette a vista e passaggi nascosti così da apparire e sparire velocemente in una divertente sequenza di scaramucce e di eventi improvvisi. Elemento di raccordo tra le due vite parallele, ma opposte, è Suzanne, amica di Sophie che danza e recita in proscenio sottolineando i momenti culminanti dell’azione (Laura Graziosi).
La Sophie della De Laurentiis decide di sedurre il primo scapolo che le capita di incontrare, appena compiuti i famigerati quarant’anni, così, quando Bertrand sale a lamentarsi della perdita da lei provocata nel suo bagno, non le resta che buttarsi nella nuova sfida, rimanendo poi però realmente coinvolta e intenerita dal singolare personaggio. D’altro canto il Bertrand di Dighero, viene travolto dalla vita della sua esuberante vicina di casa, che lo stupisce preparandogli una cena con ricette di tutto il mondo, piatti da lui mai assaggiati, non essendo mai uscito neppure da Parigi, pur essendo uno studioso delle civiltà orientali.
Il regista adatta il testo originale, mantenendo l’ambientazione parigina solo sullo sfondo, conservando, tuttavia, intatto l’efficace meccanismo comico. Ugo Dighero con la recitazione, la mimica e l’irrefrenabile movimento scenico costruisce il suo irrequieto personaggio alternando tratti comici a venature di malinconia e durezza, quando difende la sua posizione di scapolo, mostrandone però anche le difficoltà quotidiane.
Con vivacità e un ritmo travolgente, i due attori danno vita ai loro personaggi scontrando le loro manie e diversità fino all’inevitabile lieto fine, ma con epilogo a sorpresa.