dal: 22-10-2014 al: 02-11-2014
Terminato
Via Rivoli, 6, Milano
Tel: 848 800 304
Orari:

Salvo diversa indicazione, gli orari degli spettacoli al Piccolo sono: martedì, giovedì e sabato, 19.30; mercoledì e venerdì 20.30; domenica 16.

Prezzi: 12 < 32 €

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SCHEDA SPETTACOLO: Le Troiane. Frammenti Di Tragedia

Stagione 2014-2015
Di Euripide e Mitipretese
Regia di Mitipretese
Cast Gianna Giacchetti, Manuela Mandracchia, Mariangeles Torres e Sandra Toffolatti
Una produzione Artisti Riuniti e Mitipretese
Recensione di: Maddalena Giovannelli Voto 3

Basterebbe il carnet di ruoli da grande attrice a giustificare l’imperitura fortuna delle Troiane di Euripide nel teatro di tutti i tempi. L’universo femminile viene ritratto, con la forza dell’archetipo, nelle sue differenti declinazioni: Ecuba o della forza, Cassandra o della purezza, Andromaca o della fedeltà, Elena o della seduzione. Non stupisce dunque che a prendere in mano il testo sia un gruppo di ottime interpreti che, dopo aver calcato i più noti palchi italiani, si sono riunite sotto il nome “Mitipresese” per portare avanti progetti autonomi. Con un’operazione drammaturgica decisa ma non arbitraria (a cura di Luigi Saravo), sono stati selezionati alcuni degli episodi più coinvolgenti dalla tragedia e accostati poi l’uno all’altro come dolorosi frammenti della memoria. Alla struttura “a pannelli” pensata da Euripide – un susseguirsi di parti monologiche intramezzate dai lamenti di Ecuba e dal Coro – si sostituisce qui un montaggio sfumato, un’alternanza di punti di vista, un dialogo svolto in continua compresenza da una piccola comunità al femminile. In questa operazione di sintesi, lo spettacolo rinuncia non solo al coro ma a anche a Taltibio: quell’ambiguo messaggero greco al quale Euripide affida il compito di riferire alle donne troiane i dettagli della loro sventurata sorte. Con uno slittamento non privo di interesse, qui l’incarico tocca a Elena (la brava Sandra Toffolatti): ne emerge un personaggio dolente e sfaccettato, ben diverso dall’autocompiaciuta e bidimensionale donna fatale di molti allestimenti. Altre parole si alternano a quelle euripidee (molti i brani da Ovidio, Seneca, Sartre), e non stona nemmeno sentire in bocca a Cassandra le parole dell’Ofelia shakespeariana: l’interpretazione di Emanuela Mandracchia del resto è straordinaria, forse una delle più credibili e commoventi versioni della delirante sacerdotessa di Apollo. Ma è l’intero spettacolo a distinguersi per intensità: risultato non semplice per una tragedia senza climax, in cui il lamento e il pianto costituiscono la tonalità dominante, spesso troppo urlata sulla scena per poter davvero coinvolgere. Senza forzate attualizzazioni, Mitipretese ci ricorda che il destino dei vinti in guerra è sempre lo stesso, dal quinto secolo a oggi; e il cumulo di vestiti dei morti sul fondo del palco ne è un’efficace rappresentazione. La regia non spicca forse per particolare originalità, ma l’operazione drammaturgica calibrata e lo straordinario lavoro delle attrici bastano a rendere queste Troiane un esperimento riuscito.